La mail che inchioderebbe il ministro Sangiuliano, pubblicata da Dagospia, rinfocola il caso politico di fine estate sulla presunta assunzione della influencer Maria Rosaria Boccia al ministero della Cultura
La presunta assunzione della influencer Maria Rosaria Boccia al ministero della Cultura è di certo uno dei casi politici di fine estate. E anche con l’arrivo di settembre i rumors non si placano, anzi il gossip esplode e spuntano prove inoppugnabili che inchioderebbero Sangiuliano.
Prima delle novità eclatanti però andiamo a ricostruire il caso che deflagra una settimana fa, quando Boccia, su Instagram, ringrazia il ministro per averla nominata Consigliere per i grandi eventi. Cosa fa a quel punto il titolare del dicastero? Smentisce ufficialmente la notizia: “Nessuna nomina“. Eppure le foto social che l’influencer pubblica, mostrano una certa “consuetudine” con Sangiuliano. Riporterà poi il quotidiano La Stampa un altro “inquietate” quanto morboso elemento ad alimentare l’intrigo: lo spostamento del G7 della Cultura da Positano a Napoli e Pompei. Pompei città natale di Boccia. Insomma nomina o non nomina, solo promessa e poi non mantenuta, i dati oggettivi restano. Boccia e Sangiuliano portano alla luce due versioni divergenti su come si sarebbero svolti i fatti.
Poi arriva una svolta ulteriore nella pruriginosa vicenda: una mail che inchioderebbe il ministro Sangiuliano. A pubblicata il noto sito Dagospia. Cosa proverebbe la mail? La presenza o comunque il coinvolgimento di Maria Rosaria Boccia durante i sopralluoghi in preparazione del G7 di Pompei. La mai, che risale al 5 giugno scorso, scrive ancora il quotidiano La Stampa, viene inviata appunto alla collaboratrice dal sovrintendente del parco archeologico di Pompei: Maria Rosaria Boccia, informazioni sul G7 della cultura. Pare che la cosa non sia stata accolta esattamente con giubilo dalle parti di Palazzo Chigi. Meloni attenderebbe delucidazioni in merito dal suo ministro della Cultura. Perchè infatti, questa è la questione, determinate informazioni che non andrebbero nè diffuse nè condivise, sarebbero pervenute a persone non aventi titolo ad essere informate?
E mentre Dagospia andava on line, sempre attraverso i social l’influencer pubblicava una storia per smentire il ministero della Cultura che aveva negato la sua partecipazione al sopralluogo a Pompei. In attesa di nuove puntate ufficiali, le opposizioni insistono affinché sia fatta chiarezza. “Bisogna che il ministro Sangiuliano riferisca al più presto al Parlamento”, ha detto il parlamentare di Iv, Ivan Scalfarotto. “Se non è in grado di spiegare, allora si dimetta. Meloni non può accettare una simile situazione. Se necessario, siamo pronti alla mozione di sfiducia”, ha aggiunto. Anche la capogruppo del Pd in commissione cultura, Irene Manzi si è espressa sulla questione dichiarando che “siamo davanti a una falla gravissima. Perché Sangiuliano non parla? Per qualche ragione un ministro della Repubblica si trova sotto ricatto?”.
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