Castellammare: audio choc della professoressa arrestata per violenza sessuale dopo l’aggressione dei genitori

Parole sconvolgenti quelle che si sentono negli audio inviati dalla professoressa di Castellammare di Stabia. Cos’ha detto

Arrestata con l’accusa di induzione al compimento di atti sessuali, corruzione di minorenni e violenza sessuale, la professoressa di sostegno di Castellammare di Stabia potrebbe vedere la propria posizione peggiorare nettamente, a causa di alcuni audio risalenti a due mesi fa, quindi dopo l’aggressione subita da parte di una trentina di genitori nella quale era stato preso di mira anche suo marito. Ecco il contenuto dei messaggi.

Carabinieri fuori da scuola
Castellammare: audio choc della professoressa arrestata per violenza sessuale dopo l’aggressione dei genitori (cityrumors.it / ansafoto)

Un paio di mesi fa, la professoressa era stata presa di mira da una trentina di genitori che, entrati brutalmente nei corridoi dell’istituto, se l’erano presa con lei e con suo marito e li avevano malmenati selvaggiamente. Alla base di questa aggressione le dichiarazioni di alcuni studenti che, apertisi con i genitori, avevano parlato di riferimenti sessuali in classe e atteggiamenti decisamente scorretti: a distanza di due mesi, l’arresto della professoressa e la scoperta degli audio shock.

Gli audio trasmessi a Chi l’ha visto

Durante il primo appuntamento di “Chi l’ha visto?” del 2025, dopo la consueta pausa natalizia, la redazione si è occupata tra gli altri anche del caso della docente di sostegno di Castellammare di Stabia. Durante la puntata, Federica Sciarelli ha mandato in onda una nota audio inviata dalla docente nei giorni immediatamente successivi a quello dell’aggressione subita nei corridoi scolastici. In un primo audio, la si sente dubitare della sua permanenza in quella scuola: “Questo è l’ultimo anno che faccio in questa scuola, non voglio più lavorare così anzi non so neanche se arrivo a conclusione di questo anno“, dice.

striscioni a scuola
Gli audio trasmessi a Chi l’ha visto (cityrumors.it / ansafoto)

In un secondo audio, però, la docente pronuncia parole che potrebbero nettamente peggiorare la sua già delicata e compromessa posizione. “Secondo me le mamme si sono messe tutte insieme per fare questa cosa, non esiste: solo per aver dato un po’ di amicizia a questi ragazzi, mi trovo nei guai per essere stata un po’ amica. Questi non stanno bene con la testa. Io sono stata in tantissime scuole, non ho mai avuto questi problemi, devo venire a Castellammare per passare questi guai?” la si sente dire. A questo punto, la docente aggiunge che ha paura di andare a scuola e che quello non era più un lavoro ma un inferno.

L’appello della mamma della docente

A parlare a “Chi l’ha visto?” è anche la mamma della docente incriminata che, in lacrime, chiede un po’ di rispetto per la figlia, soprattutto perché ci si sta accanendo su di lei ancora prima che inizi il processo. La signora, poi, aggiunge che in famiglia sono 27 insegnanti e che quel lavoro è tradizione, amore e passione per loro: “Ha conseguito dei titoli, ha amato e ama il suo lavoro come lo abbiamo amato tutti in famiglia” ha detto alla conduttrice la mamma della docente.

A fare da contraltare, però, il papà di uno dei ragazzi coinvolti che, a suo dire, non sarebbe ancora riuscito a tirare fuori tutto e a raccontare quanto davvero ha subito durante quelle ore traumatiche. “Ha vergogna, non fa più le cose che faceva prima: quando esce da scuola si chiude in stanza, studia un po’ e non fa altro. Era fissato con il calcio e con la Juve Stabia, chiedeva sempre di vedere le partite, ora non più” ha detto durante la trasmissione.

Il parere dei colleghi

Sentiti dagli inquirenti, i colleghi della docente sembra che non sapessero nulla dei presunti abusi perpetrati dall’insegnante di sostegno sul gruppetto di ragazzi. I sette minorenni coinvolti nella vicenda sarebbero stati sottoposti anche ad abusi psicologici messi in atto con minacce di bocciatura e di morte, nonché ricatti di presunte conseguenze per i loro genitori nel caso in cui avessero detto qualcosa.

L’indagine, comunque, prosegue e negli atti figurano decine di screenshot, diversi file audio, dati trovati dalle mamme degli alunni nelle chat Whatsapp e Instagram dei propri figli e molto altro: tutto verrà valutato attentamente.

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