Prosegue il processo per l’omicidio di Giulia. L’accusa ha chiesto l’ergastolo per l’ex fidanzato. Attesa la replica dei legali del giovane
Dopo la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ora c’è grande attesa per la sentenza nei confronti di Filippo Turetta, in carcere ormai da più di un anno per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Era l’11 novembre 2023 quando il corpo della giovane veniva trovato senza vita ed ora il processo di primo grado è realmente agli sgoccioli.
Nella giornata di ieri, lunedì 25 novembre, l’accusa ha chiesto l’ergastolo per Filippo Turetta. Il pm ha parlato di “premeditazione certa da parte del giovane. Nell’interrogatorio dello scorso primo dicembre e nell’esame dell’imputato in aula del 25 ottobre, ho avuto la sensazione di essere preso in giro“. Una cosa che ha portato il pubblico ministero a chiedere ancora con più forza il massimo della pena per il giovane. Ora la palla passa alla difesa.
Oggi è il turno della difesa a Verona nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Dovranno provare con la loro tesi ad evitare il massimo della pena. Punteranno molto sulle parole che lo stesso Turetta ha rilasciato il 25 ottobre. Una sorta di tentativo disperato di prendersi la colpa, ammettere la premeditazione e convincere i giudici a non dargli l’ergastolo.
Subito dopo questo passaggio, spetterà alla Corte d’Assise decidere se procedere con il massimo della pena, come già successo con Impagnatiello, oppure dare una condanna inferiore. Il pugno duro attuato nel caso Tramontano sembra rappresentare un indizio importante in questa vicenda, ma ogni processo ha una storia diversa e per avere la certezza bisognerà aspettare la decisione dei giudici.
Le storie di Elena e Giulia sono state prese a cuore da parte di tutti gli italiani e casualità ha voluto che le sentenze per Impagnatiello e Turetta arrivassero non distanti tra loro. Ieri, lunedì 25 novembre, c’è stata la condanna all’ergastolo per il primo, a breve ci sarà la sentenza per il secondo.
Due vicende simili e che potrebbero lo stesso esito giudiziario. Contattato dalla nostra redazione, il criminologo Lavorino ha sottolineato come “la sentenza nei confronti di Impagnatiello era prevedibile e giusta. Spero che non riveda più la luce della libertà“. Un pensiero simile lo aveva espresso anche dopo le parole di Turetta in Aula del 25 ottobre. Per lui, quindi, l’unica strada possibile per l’omicida della Cecchettin è quella del massimo della pena.
Internet permette di trovare ciò di cui si ha bisogno e di effettuare acquisti in…
A dicembre milioni di pensionati percepiranno la mensilità con un leggero ritardo: il promemoria Inps…
In queste ultime settimane, una criptovaluta sta letteralmente volando: il suo valore in poco tempo…
L'ISEE rappresenta un elemento molto importante per poter accedere a tanti benefici ed a bonus.…
La coppia, sposata da pochi mesi, ha raccontato nel salotto di Fabio Fazio come è…
L'ex schermitrice in esclusiva ai nostri microfoni a margine del premio Beppe Viola: "Un onore…