Cecilia Sala, Giorgia Meloni incontra Trump: cosa si sono detti | Le condizioni poste dalla Presidente del Consiglio

Cecilia Sala, le trattative per il rilascio della giornalista proseguono: Giorgia Meloni incontra Donald Trump. Gli scenari.

Giorgia Meloni gioca d’anticipo e si reca a Mar-a-Lago da Donald Trump. Un viaggio non previsto che, però, la Premier ha intrapreso per intavolare importanti discorsi sul futuro e in particolare modo sull’asse Italia-Usa. Il prossimo Presidente degli Stati Uniti avrà un ruolo chiave, a partire dal 20 gennaio (giorno del suo insediamento alla Casa Bianca), rispetto alla questione Cecilia Sala.

L’America ha un motivo particolarmente importante per essere in prima linea all’interno di questo intrigo internazionale. Si chiama Mohammad Abedini Najafabani. Gli Stati Uniti stanno spingendo affinché l’uomo, ingegnere di 38 anni, fermato a Malpensa nei giorni in cui veniva formalizzato l’arresto in Iran di Cecilia Sala, venga estradato in terra americana per permettergli di scontare l’ergastolo.

Meloni va da Trump

Attualmente, infatti, Abedini ha 3 capi d’imputazione. Violazione delle leggi sull’esportazione, associazione per delinquere e appartenenza a un’organizzazione terroristica. Ci sarebbe la sua mano, attraverso la compravendita di armi ad alta tecnologia (per questo viene definito l’uomo dei droni), durante un’azione terroristica in Giordania firmata i Guardiani della Rivoluzione. Hanno perso la vita 3 Marines.

L’America si sente profondamente ferita e vuole giustizia, ma l’Iran (tramite l’arresto di Cecilia Sala) intende usare le proprie carte per ottenere i domiciliari nei confronti dell’ingegnere che ha il doppio passaporto. Svizzero e iraniano. Per il momento il 38enne rimane nel carcere di Opera, mentre Sala (29 anni) resta detenuta nel carcere di Evin a nord di Teheran.

Colloquio informale, ma determinante

Non si muove nulla, almeno per il momento, ma le trattative per il rilascio della giornalista (accusata di aver violato le Leggi della Repubblica Islamica, ma a conti fatti inserita in questo intrigo internazionale) proseguono grazie all’operato del Ministro degli Esteri Antonio Tajani e la Premier Giorgia Meloni.

Il primo ha convocato l’ambasciatore iraniano alla Farnesina, chiedendo l’immediato rilascio di Cecilia Sala (arrestata, secondo il Ministro, soltanto per aver fatto il proprio dovere): “Nessuno – ha scritto Tajani sui social – può essere perseguitato per aver raccontato la realtà”. Una linea dura che prosegue anche da parte di Meloni, in special modo dopo aver reso noto lo stato di salute di Cecilia Sala. La giovane cronista è in salute, ma resta in condizioni proibitive. Non è arrivato neppure il pacco con i generi di conforto che era stato mandato dall’Italia.

“Linea morbida” su Cecilia Sala

“Fate presto” – ha chiesto lei in un breve colloquio con il compagno giornalista e parte della diplomazia italiana – allora Meloni si attiva. La Presidente del Consiglio, in un viaggio non programmato che ha fatto infuriare Intelligence e sicurezza italiana, ha raggiunto Trump e ha cominciato a parlare del fatto che la libertà di Sala è una questione d’interesse nazionale: la Premier, nello specifico, ha fatto leva sugli ottimi rapporti con The Donald e l’amicizia con Elon Musk.

Il ragionamento è semplice: “Se salvare un americano equivale a salvare la ragione di vita di una nazione, lo stesso deve valere per l’Italia”. Insomma Giorgia Meloni fa leva sulle suggestioni patriottiche del collega chiedendo una “linea morbida” sulla questione Sala, senza alcun tipo di aut aut rispetto alla detenzione di Abedini. Dato che Nordio, attuale Ministro della Giustizia, non intende far ricorso al secondo comma dell’articolo 718 del Codice Penale.

Per restare aggiornato sulle principali notizie di cronaca clicca qui: Cecilia Sala, i genitori chiedono il silenzio stampa | Cosa cambia nelle trattative di rilascio

L’ingegnere, al momento, resta in carcere a Opera. Esiste un forte pericolo di fuga nel qual caso gli venissero concessi i domiciliari. Quindi bisogna trovare un’altra strada per evitare di indisporre l’Iran e lasciare aperta la porta della diplomazia con l’America: questo intende fare Meloni, lo ha assicurato alla famiglia della Sala, tra un viaggio istituzionale e l’altro con qualche trasferta non convenzionale. Mentre vige il silenzio stampa sulle trattative. Cecilia Sala è ancora in Iran, ma le strade per riportarla a casa si stanno percorrendo tutte.