Cecilia Sala, la situazione resta delicata: le trattative per la scarcerazione dall’Iran entrano nel vivo. I genitori in silenzio stampa.
“Per riportare Cecilia a casa il nostro Governo si sta mobilitando al massimo, oltre agli sforzi delle autorità italiane sono necessari riservatezza e discrezione. Abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni. Chiediamo, pertanto, il silenzio stampa agli organi di informazione“.
Queste le parole di Elisabetta Vernoni e Renato Sala, genitori della giornalista Cecilia Sala detenuta a Evin nel nord di Teheran dal 19 dicembre scorso con l’accusa di aver violato le Leggi della Repubblica Islamica. Le accuse non sono circostanziate e dietro la detenzione della celebre cronista c’è l’esigenza, da parte dell’Iran, di ottenere il rilascio di Mohammad Abedini Najafabani.
Ingegnere 38enne fermato a Malpensa, su mandato degli Stati Uniti, con l’accusa di associazione per delinquere, violazione di Leggi sulle esportazioni e appartenenza a organizzazioni terroristiche. Negli USA è conosciuto come l’uomo dei droni per aver preso parte a un’azione terroristica in Giordania al soldo dei pasdaran: l’attacco, firmato Guardiani della Rivoluzione, ha ucciso tra gli altri 3 Marines.
L’uomo, attualmente, rischia l’ergastolo e intende ottenere i domiciliari in Italia o Svizzera (ha il doppio passaporto) in attesa di capire se ci sarà estradizione negli Stati Uniti d’America. La manovra dell’Iran, dunque, è chiara: agevolare la condizione dell’ingegnere per portare Cecilia Sala al rilascio.
Un vero e proprio intrigo internazionale che mette alle strette le autorità italiane. Nel frattempo Abedini è detenuto nel carcere di Opera e resta in Lombardia: al momento niente domiciliari. Esiste un alto pericolo di fuga che vuole essere evitato. Le istituzioni italiane, attualmente, sono in stallo.
Meloni sta lavorando per accelerare le trattative con l’Iran: Tajani ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore iraniano per ribadire la posizione dello Stivale. L’Italia ha chiesto l’immediato rilascio di Cecilia Sala, accusata sommariamente senza un capo di imputazione diretto. La donna, inoltre, aveva tutti i documenti in regola per essere in Iran e – nonostante questo – è stata trattata in modo inqualificabile per i rappresentanti italiani: “Vivo sul pavimento con due coperte e una luce puntata in faccia – ha detto Sala al compagno nei giorni scorsi – il pacco con i generi di conforto dall’Italia non è mai arrivato”.
Un trattamento basico che ignora i diritti umani e fa alzare la guardia all’Italia: al momento gli organi competenti devono essere costretti a trattare, ma sarà arduo accontentare tutte le parti in causa. È impossibile muovere la posizione di Abedini, quindi lo Stivale non intende agevolare la detenzione domiciliare.
Esistono altri fronti per arrivare alla liberazione di Sala, l’Intelligence e il Governo italiano sono all’opera, ma i genitori della giovane chiedono collaborazione: basta dichiarazioni o commenti. Non si rivolgeranno più ad alcun media direttamente, per evitare ripercussioni o peggio fughe di notizie. “La situazione è delicata”, ripetono.
Una parola di troppo potrebbe essere fatale. In un senso o nell’altro. Questa fase di trattative sarà scandita da aggiornamenti graduali senza ulteriori esposizioni mediatiche da parte dei paranti di Sala. Anche il fidanzato dialogherà soltanto privatamente con stampa e organi di informazione. Fine delle dichiarazioni pubbliche.
Chi è vicino a Cecilia Sala fa quadrato intorno alla propria incolumità che va difesa e rispettata per giungere all’epilogo che il Paese intero auspica. Persino il podcast di Chora Media che, in questi giorni, senza Cecilia Sala, è andato avanti con Mario Calabresi (CEO dell’azienda ed ex cronista di Repubblica e La Stampa) avrà un piglio diverso.
Per rimanere aggiornato sulle principali notizie di cronaca clicca qui: Cecilia Sala, corsa contro il tempo | Perchè è importante liberarla prima dell’arrivo di Trump alla Casa Bianca
Si abbassano i toni restando vigili: la libertà di Cecilia Sala è l’obiettivo primario, per ottenerlo occorre cambiare prospettiva. Anche nel racconto di quella che, a tutti gli effetti, è una trattativa di rilascio.
L'ex giocatore e capitano della squadra giallorossa ancora al centro delle polemiche per il viaggio…
L'uomo di 50 anni era a pranzo a casa con la famiglia quando ha accusato…
Paura a Castelvetrano, in provincia di Trapani, dove un bambino di sei anni è accidentalmente…
Nascere in una famiglia benestante consente di poter vivere la vita in una maniera differente…
Un bambino di due anni sopravvive per 16 ore nella natura selvaggia, a proteggerlo fino…
Il Pontefice vuole affacciarsi alla Basilica vaticana intorno a mezzogiorno e salutare le persone, la…