Mentre la Procura presenta appello e chiede la carcerazione di Chiara Petrolini, l’ex fidanzato Samuel racconta la sua versione. Cos’ha detto
In queste ultime ore, la procura di Parma ha presentato appello contro l’ordinanza del Gip di Parma con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la ragazza di Traversetolo che è accusata di aver ucciso e sepolto nel giardino di casa due neonati, suoi figli. La richiesta della procura, infatti, è quella della carcerazione. Nel frattempo, l’ex fidanzato Samuel si apre e dice la sua.
Inizialmente il Gip ha respinto l’accusa di soppressione di cadavere per quanto riguarda il secondo neonato ritrovato nel giardino di casa Petrolini. È per questo motivo che Chiara si trova ai domiciliari: l’accusa è di occultamento di cadavere. La sua situazione, però, potrebbe cambiare e per lei potrebbero aprirsi le porte del carcere. Nel frattempo Samuel, ex fidanzato e padre dei due bambini, ha ribadito le sue posizioni: ecco le sue parole inedite.
Vuole fare i funerali
Ha 22 anni e, dopo essersi aperto durante la trasmissione Le Iene, Samuel nelle ultime ore ha parlato anche con Repubblica ed ha ribadito la propria estraneità ai fatti. Innanzitutto, sottolinea che vorrebbe organizzare i funerali dei due bambini, che però prima deve riconoscere e quindi deve dare loro un nome: “Vorrei che il primo figlio, nato il 12 maggio 2023, si chiamasse Domenico, perché è il nome del mio migliore amico. Il secondo, invece, Angelo. Perché grazie a questo bimbo, ritrovato per primo sotto la terra del giardino abbiamo scoperto tutto questo orrore. È il nostro angelo“.
L’inganno
Secondo Samuel, anche lui è finito vittima dell’inganno messo in piedi da Chiara, nel quale sono caduti tutti i suoi famigliari e i suoi amici. Il ragazzo racconta di aver capito di essere caduto in un film dell’orrore quando è stato chiamato in Caserma dei Carabinieri, dove è stato interrogato un paio di volte. “Continuavo a ripetere: ma è tutto reale? O è un film? Ho iniziato a piangere. Ero, e sono, sotto shock. Il mondo si è fermato all’improvviso” ha detto.
Quando è stato trovato il primo bambino nel giardino di casa a dirglielo è stata la stessa Chiara mediante un messaggio nel quale, tra l’altro, si diceva scioccata. Quando però la verità ha iniziato ad emergere, Samuel ha chiuso ogni rapporto con l’ex ragazza. “Lei il 4 settembre mi ha mandato un messaggio di auguri per il mio compleanno e mi ha chiesto se volessi parlare con lei. Non le ho risposto“, ha aggiunto.
I rapporti non protetti
Il loro amore è nato alle scuole medie ed è durato per molti anni, sebbene non siano mancati i tira e molla che spesso caratterizzano le storie d’amore adolescenziali. “Tra il primo e il secondo bambino c’è stato un anno di stop, ad esempio, ma a settembre scorso mi sono anche tatuato il suo nome sul polso. Tutti ricordi sporcati” ricorda oggi Samuel, aggiungendo che sebbene sembri impossibile lui non ha notato alcun cambiamento in Chiara, che gli appariva quella di sempre. “Aveva una maschera“, commenta oggi, aggiungendo che gli ha rovinato la vita.
Sul fronte carnale, i due avevano rapporti non protetti poiché, secondo quanto riferisce Samuel, Chiara gli diceva di assumere regolarmente la pillola anticoncezionale. “Poi ha iniziato a dire alle amiche che non la prendeva più. Ma a me non ha detto nulla” aggiunge sul tema.
La paura dei giudizi
Samuel, che oggi vuole riconoscere i due bambini e quindi restituirgli un funerale ed una degna sepoltura, sottolinea che, sebbene non avessero mai parlato di figli, se avesse saputo delle due gravidanze di Chiara non avrebbe avuto alcun problema a crescere con lei i due figli. Sui motivi che avrebbero portato la sua ex fidanzata a quei due gesti estremi, Samuel suppone che alla base ci sia stata la paura del giudizio altrui, che la ragazza sentiva molto.
“Ci teneva al giudizio di tutti, infatti rigava dritto. Non c’era mai qualcosa fuori posto nella sua vita” spiega, in merito al primo bambino. Per il secondo bambino invece, Samuel pensa che l’abbia voluto deliberatamente fare: “Avrà pensato che nessuno se ne era accorto, che non l’avrebbero scoperta e l’ha rifatto”.
Dai domiciliari al carcere?
Come abbiamo anticipato, poi, la procura di Parma ha presentato un ricorso contro l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, che ha disposto gli arresti domiciliari. Questi derivano dall’accusa di occultamento di cadavere che, invece, per la procura sarebbe da tramutare in soppressione di cadavere. I due reati, per quanto apparentemente simili, sono molto diversi. L’occultamento di cadavere, infatti, è un nascondimento temporaneo, mentre la soppressione è finalizzata al desiderio di far sparire per sempre il corpo.