L’autopsia effettuata sul primo dei due neonati trovati nel giardino di casa di Chiara Petrolini rivela la verità. Si aggrava la sua posizione
Ai domiciliari per soppressione di cadavere e duplice omicidio, Chiara Petrolini nelle prossime ore potrebbe vedere la sua posizione aggravarsi enormemente. L’autopsia effettuata sul corpo del primo neonato trovato sepolto nel giardino della villetta in cui vive con la famiglia, in provincia di Parma, rivelano che le sue dichiarazioni sono false: il punto delle indagini.
Se fino ad oggi quello che si è rivelato realtà, secondo il responso del medico legale, era solo un sospetto, d’ora in poi la posizione di Chiara Petrolini non potrà che aggravarsi. Sebbene lei abbia sempre sostenuto che i due neonati siano nati morti, la verità che è emersa dall’autopsia è del tutto un’altra.
La verità sul primo neonato
A differenza di quanto ha sempre sostenuto Chiara Petrolini, l’autopsia effettuata da Francesca Magli, antropologa forense e Valentina Bugelli, medico legale hanno confermato i sospetti degli inquirenti: il primo bambino trovato sepolto senza vita nel giardino di casa è in realtà nato vivo. Sebbene la totale assenza di tessuti cartilaginei e strutture molli, le due esperte hanno potuto stabilire che la causa della morte del piccolo non possa essere ascritta “a una morte pre partum“: questo significa che il bambino sarebbe stato ucciso in un secondo momento, poi sepolto.
La studentessa 22enne è al momento agli arresti domiciliari con l’accusa di duplice omicidio e soppressione di due cadaveri. Nei suoi confronti, in realtà, sussiste un’ordinanza di carcerazione che non è esecutiva: è necessario infatti attendere che si esprima la Cassazione in relazione al ricorso presentato dalla sua difesa. Le rivelazioni dell’autopsia, comunque, smentiscono le sue dichiarazioni, secondo le quali dopo il parto avrebbe provato a scuotere il neonato per vedere se respirasse; resosi conto che fosse morto, l’avrebbe quindi sepolto.