La Cina rafforza il controllo e la censura sul web: il governo si muove per bloccare i social network in un periodo delicato per il paese
Il mondo asiatico è una realtà che sotto moltissimi aspetti si differenzia da quella occidentale. Una cultura e uno stile di vita lontani e diversi, per certi versi più chiusi e riservati rispetto a quanto siamo abituati noi europei (e non solo). Un esempio di restrizione sociale è quello dei social network. L’accesso ad alcuni servizi web in paesi come la Cina è fortemente limitato o, comunque destinato a piattaforme più orientate a livello nazionale che globale. Media come X – ex Twitter -, Facebook, Instagram, ma anche siti internet del calibro di Google e YouTube non sono accessibili al popolo cinese.
A questa chiusura, come se non bastasse, si aggiunge una forte e costante censura da parte del governo. Tutto ciò che potrebbe minare la stabilità della repubblica popolare viene bloccato, così come le possibili opposizioni all’esecutivo e al Capo dello Stato. Una privazione della libertà che non giova al concetto espresso di apertura esterna, ma che anzi limita e chiude a mo’ di riccio la Cina. Un paese pronto a difendersi dall’esterno con le sue spine e a tutelarsi all’interno con un controllo duro e continuo.
Un controllo che si acuisce in alcuni momenti dell’anno. Quando vi sono in corso situazioni delicate, le limitazioni aumentano e si fanno sempre più intransigenti. Un discorso che si riflette in maniera chiara ed evidente anche sul mondo dei social. È questo che sta vivendo in questi giorni la popolazione cinese, mentre si svolge uno dei principali eventi politici: il Congresso nazionale del popolo. Si tratta di un incontro annuale del parlamento. Secondo quanto riporta il provider VPN Astrill, è un periodo in cui sfuggire dalle mani del governo diventa praticamente impossibile: “La censura è in aumento e alcuni strumenti per aggirarla non funzionano” – scrive l’azienda con sede nel Liechtenstein, prima di proseguire – “Stiamo facendo tutto il possibile per far funzionare nuovamente tutti i nostri servizi“.
La VPN, infatti, è uno dei mezzi maggiormente utilizzati per sfuggire dall’occhio dello Zhongnanhai. Gli stessi giornalisti ne fanno uso per permettere la circolazione di video che, altrimenti, verrebbero bloccati. In questa fase dell’anno, però, ogni stratagemma diviene inutile. La mano che controlla le dinamiche politiche all’interno del paese ha una stretta troppo forte per sfuggire, al punto da essere arrivata a bloccare su Weibo – equivalente cinese di X – ogni hashtag legato alla politica e all’economia. Il clima che si respira tra politici e abitanti si trasforma così in argomento di discussione nelle nazioni occidentali, rimaste stupite alla notizia di una conferenza stampa da parte del primo ministro Li Qiang al termine del Congresso.
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