La notizia arriva direttamente dall’Inghilterra: una minorenne sarebbe stata stuprata all’interno del mondo online
Un evento increscioso è avvenuto nel multiverso: si tratta del «primo stupro virtuale di gruppo». Non si pensava fosse possibile, ma invece, purtroppo, è accaduto anche lì. La vittima sarebbe una giovane ragazza sotto i 16 anni: il suo avatar sarebbe stato prima circondato e poi violentato da altri personaggi maschili. La vicenda è assurda: nonostante la minorenne non abbia subito lesioni corporee, potrebbe aver avuto un trauma psicologico non indifferente e molto simile a quello che provano tutte le vittime di uno stupro fisico.
A riguardo ne ha parlato il ministro dell’Interno britannico James Cleverly: “So che è facile liquidare questa vicenda come se non fosse reale, ma la caratteristica principale di questi ambienti virtuali è proprio quella di risultare incredibilmente realistici e coinvolgenti”. Le autorità britanniche ora temono che non si possano perseguire gli autori di questo gesto secondo le normative vigenti nel Regno Unito. Infatti, per far si che si verifichi il reato di violenza sessuale c’è bisogno del contatto fisico. Sarebbe comunque un grande fallimento per l’Online Safety Bill, il nuovo pacchetto normativo sulla sicurezza online approvato a settembre dal Parlamento del Regno Unito.
Non è ancora chiaro però su quale piattaforma sia avvenuto l’episodio. E mentre Meta si è subito affrettato a precisare che “un comportamento del genere non trova spazio nella nostra piattaforma”, sono aumentate le segnalazioni di crimini sessuali virtuali in Horizon Worlds, il gioco VR gestito proprio dalla società di Zuckerberg. Tra l’altro, di recente, un investigatore della polizia britannica ha rivelato ai microfoni del Daily Mail che il metaverso è diventato ormai un posto pieno di crimini sessuali online del genere e di altri tipi di reati. Per il momento, però, non ci sono ancora stati procedimenti giudiziari nel Regno Unito.
“È la conferma definitiva che virtuale e reale non sono due mondi distinti”. Ne ha parlato così Ivano Zoppi, segretario generale di Fondazione Carolina, la Onlus che si occupa di prevenzione, formazione e supporto riguardo alla sicurezza digitale dei minori. Poi continua: “Ancora una volta leggo di ansia e paura, conseguenze reali che ci troviamo ad affrontare quotidianamente con i ragazzi vittime dei lati più oscuri del web. La Rete è un ambiente reale, vero, vivo. E gli atti compiuti al suo interno possono avere conseguenze psicologiche devastanti”.
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