La Deep Sea Vision, società di spedizione oceanica americana, ha catturato le immagini sfocate di un oggetto nelle acque profonde dell’Oceano Pacifico
Tony Romeo, ex ufficiale dell’intelligence dell’aviazione americana e finanziatore di una spedizione marina, si è imbarcato in una esplorazione dei fondali del Pacifico scandagliando con sonar e droni il fondo del mare, per cercare di risolvere uno dei grandi misteri della storia dell’aviazione. Quello della scomparsa del bimotore Lockheed 10-E Electra pilotato dalla più grande aviatrice di tutti i tempi.
Amelia Earhart, considerata la più grande pilota d’aerei, era una celebrità quando nel 1937 progettò di compiere il giro del mondo. La sua non era la prima traversata aerea intorno al globo, impresa peraltro realizzata da una squadra statunitense nel 1924, ma era di certo la più lunga: una estenuante e infinita rotta di 47mila chilometri vicino all’equatore.
Sappiamo da sempre che gli Oceani e i mari di tutto il mondo custodiscono tanti relitti, sia di navi e altri modelli di imbarcazione sia di aerei che per i motivi più svariati si sono inabissati con tutto il loro carico di vite umane. Uno dei misteri più grandi potrebbe essere stato però svelato da una spedizione finanziata da Tony Romeo Ceo della Deep Sea Vision, una società di esplorazioni, con sede in Carolina del Sud, che ritiene di aver individuato i resti di quello che potrebbe essere l’aereo della grande pilota scomparsa il 2 luglio del 1937, Amelia Earhart. “Pensiamo possa essere il suo aereo”, ha dichiarato al quotidiano locale Tony Romeo, ma questo non significa che l’abbiamo trovata”. E al Wall Street Journal ha confessato di volerci ritornare per avere immagini più chiare. “È forse la cosa più emozionante che farò in vita mia. Mi sento come un bambino a caccia di tesori”. L’aviatrice era stata vista l’ultima volta in Papua Nuova Guinea e di lei si erano perse le tracce vicino all’isola Howland, un atollo disabitato e sperduto in mezzo al mare, mentre era impegnata a compiere il giro del mondo. L’immagine, che sembrerebbe dare buone speranze di aver ritrovato l’aereo, è stata scattata a circa 100 miglia dall’isola Howland, a metà strada tra l’Australia e le Hawaii.
La spedizione che da settimane sta perlustrando le profondità di oltre 6mila miglia marine viene effettuata con uno speciale drone del valore di oltre 9 milioni di dollari e l’immagine dell’aereo sospetto è stata scattata a 5.000 metri di profondità. “Non ci sono altri incidenti noti nella zona, e certamente non di quell’epoca con quel tipo di design con la coda che si vede chiaramente nell’immagine”, ha dichiarato ancora l’ex ufficiale dell’intelligence dell’aviazione americana, che si ripropone di tornare sul posto nei prossimi mesi con una telecamera e un altro drone per indagare ulteriormente. Amalia Earhart e il suo navigatore Fred Noonan sarebbero dovuti atterrare in una delle ultime tappe dello sfortunato tentativo di diventare la prima donna a circumnavigare il globo.
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