Clima, iniziata la ‘Cop28’: non si è fatto attendere l’allarme da parte dell’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite
Nella giornata di ieri, giovedì 30 novembre, è stata aperta a Dubai l’annuale conferenza dell’Onu per quanto riguarda il clima. Sono stati scelti gli Emirati Arabi Uniti, si è arrivati alla 28ma edizione. A partecipare 195 Paesi. Gli stessi che hanno avuto il compito di indicare quali sono stati gli obiettivi raggiunti dal 2015, ovvero dall’accordo che è stato firmato in quel di Parigi. Secondo quanto riportato da alcune fonti vicine, però, il primo bilancio non dovrebbe affatto essere dei migliori.
A rappresentare l’Italia la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Nel frattempo non si è fatto attendere l’ennesimo allarme lanciato dall’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite. Come riportato pare che il “2023 sarà l’anno più caldo di sempre“. Ed è per questo motivo che l’Onu ha voluto lanciare un ulteriore appello, affinché ognuno faccia la sua parte. Pochi giorni fa ci aveva pensato il segretario, Antonio Guterres.
Quest’ultimo aveva affermato che i leader mondiali avrebbero avuto il compito di interrompere il ciclo mortale del riscaldamento del pianeta. Per il semplice motivo che, senza nessun passo in avanti, si andrà sempre verso un disastroso aumento della temperatura di almeno tre gradi centigradi entro la fine del secolo. Per nulla ottime notizie per il pianeta.
Non erano presenti i presidenti degli USA e Cina, rispettivamente Joe Biden e Xi Jinping. I due Paesi citati in precedenza sono i maggiori produttori di gas serra. A rappresentare l’America c’è John Kerry. Mentre per il Paese asiatico c’è Xie Zhenhua. I due hanno stretto una forte collaborazione affinché si lavori per il successo della Cop. Doveva essere presente anche Papa Francesco, ma per motivi di salute ha dovuto declinare l’invito. Al suo posto il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
Quali saranno gli altri argomenti che verranno trattati? In primis il fondo “Loss& damage” per ristorare le perdite e i danni del clima nei paesi poveri. Senza dimenticare anche il fondo da 100 miliardi all’anno fino al 2025 per le economie in via di sviluppo. Ad aprire la Conferenza il presidente, Sultan Ahmed Al Jaber, ministro dell’Industria degli Emirati arabi uniti e inviato speciale per il cambiamento climatico.
I capi di Stato e di governo faranno un intervento (a testa) di 3 minuti. Come riportato in precedenza la premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio parlerà nelle prossime ore. In particolar modo sul gran rilievo a cui tengono molto i paesi in via di sviluppo e l’Africa, verso cui l’Italia è impegnata con il piano Mattei. Con un fondo che supera i 4 miliardi di euro.
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