La situazione del Pontefice continua ad essere sotto la lente d’ingrandimento dei medici. Il quadro clinico resta serio, ma c’è una speranza
C’è preoccupazione per le condizioni di Papa Francesco. La conferenza stampa all’esterno del Gemelli non ha tranquillizzato i fedeli, anzi ha aumentato il timore per le condizioni del Pontefice. Bergoglio è ormai da più di una settimana ricoverato in ospedale a causa di una polmonite bilaterale. La terapia sta dando i suoi frutti visto che ci sono dei miglioramenti, ma i medici che lo hanno in cura ai giornalisti si sono espressi in termini molto chiari.
Papa Francesco non è ancora fuori pericolo. Il rischio è quello di una sepsi: ovvero che uno di questi germi passi dal polmone al sangue. Al momento non è avvenuto e la speranza è che non succeda mai. La possibilità, però, c’è e da qui i medici preferiscono mantenere la massima cautela sulle condizioni del Pontefice. Le cure proseguono e si spera di poter dare nel breve tempo possibile delle buone notizie.
Al momento non sono previste particolari novità nei prossimi giorni. I medici hanno confermato che la situazione potrebbe cambiare da un giorno all’altro e per questo motivo non è il caso di fare previsioni. Per ora le condizioni non consentono un ritorno a Santa Marta e il Pontefice almeno un’altra settimana resterà in ospedale.
L’obiettivo, come spiegato in conferenza, è quello di far superare a Bergoglio la fase acuta della polmonite. Poi c’è quella cronica che resterà, ma potrà essere curata anche a casa. La speranza è che la terapia continui a fare effetto così da poter consentire al Pontefice di tornare nella sua residenza il prima possibile. Ma la sensazione è che il percorso sia ancora molto lungo.
Da parte del personale sanitario del Gemelli la volontà è quella di dimetterlo solo una volta che è fuori pericolo. Difficile ad oggi fare delle previsioni e aspetteremo i prossimi giorni per avere un quadro molto più chiaro.
Le novità mediche delle scorse ore hanno riportato in auge la possibilità di dimissioni. Al momento, come spiegato da molti esperti, il passo indietro del Pontefice non è sul tavolo. Naturalmente molto dipenderà da come si evolverà la situazione medica e il quadro clinico. Per ora la priorità è quella di riuscire a superare la fase più critica. E dopo si prenderanno le altre decisioni.
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