La Corte federale ha confermato la condanna per l’ex segretaria nazista Irmgard Furchner: è stata complice nell’eccidio di 10.505 persone.
La donna, che oggi ha 99 anni, ha lavorato nel campo di concentramento di Stutthof. La struttura si trova a 34 chilometri dalla città di Danzica in Polonia. La 99enne ha prestato servizio qui dal 1 giugno 1943 al 1 aprile 1945. Irmgard Furchner è stata ritenuta colpevole di favoreggiamento all’omicidio di massa. La donna era stata già condannata a due anni di detenzione con la condizionale, in linea con le norme di diritto minorile. I fatti dei quali risponde, infatti, risalgono a quando aveva fra i 18 e i 19 anni. La pena entrerà adesso in vigore.
La decisione finale è stata presa dalla V sezione penale della Corte federale di giustizia di Lipsia. I giudici hanno così respinto il ricorso presentato dai legali dell’ex segretaria contro la sentenza del dicembre 2022 del Tribunale statale di Itzehoe, nel nord della Germania. Gli avvocati avevano sollevato dubbi sul fatto che fosse realmente complice dei crimini commessi dal comandante delle Ss e da altri alti funzionari del campo. E che fosse realmente a conoscenza di quanto stava accadendo a Stutthof. Secondo i legali, in quanto dattilografa civile, Furchner non era integrata in nessuna catena di comando.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale sono morte a Stutthof circa 65mila persone. Il campo di concentramento era “noto” per la cura del tutto inadeguata dei prigionieri che venivano portati lì a morire. La struttura era dotata di camere a gas e di una sorta di “poligono” dove malati e prigionieri non più in grado di lavorare venivano sistematicamente uccisi. I giudici di Lipsia sono giunti al verdetto dopo aver anche visitato Stutthof. Dal sopralluogo è emerso che Irmgard Furchner poteva vedere dal suo studio gli omicidi che avvenivano ogni giorno.
Insomma, secondo i giudici tedeschi la donna sapeva e sosteneva, attraverso il suo lavoro come stenografa, il fatto che 10.505 prigionieri sono stati crudelmente uccisi dalle gassazioni, dalle condizioni ostili del campo, dal trasporto al campo di sterminio di Auschwitz e dall’invio in marce della morte alla fine della guerra. “La segretaria è stata giustamente condannata per favoreggiamento all’omicidio in diverse migliaia di casi. – ha dichiarato al quotidiano tedesco Bild l’avvocato Onur Özata, che ha rappresentato tre sopravvissuti al campo di concentramento di Stutthof – Il verdetto di colpevolezza finale gratifica i miei clienti. Non hanno mai voluto vendetta o ritorsioni”.
Il processo Furchner potrebbe essere l’ultimo del suo genere. La speciale Procura federale di Ludwigsburg, però, incaricata di indagare sui crimini di guerra dell’era nazista, ha affermato che ci sono almeno altri tre casi pendenti in diversi Tribunali tedeschi. La questione è che gli imputati sono ormai in età molto avanzata, e ci sono sempre più dubbi sull’idoneità a sostenere un processo.
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