Coni, dopo Parigi 2024 si apre la partita. Governo contrario ad una quarto mandato per Malagò, ma lui avvisa: “Vorrei dare seguito”

“Io vorrei dare seguito al lavoro di questi anni, si chiama spirito di servizio”. In un ‘intervista al Corriere della Sera l’attuale numero uno del Coni Giovanni Malagò,  rilancia sulla voglia di restare. Governo contrario

Domenica scorsa finiva la fantastica festa delle Olimpiadi di Parigi edizione 2024. Ancora prima della cerimonia ufficiale di chiusura, iniziava però per l’Italia dello sport un’altra gara, magari meno coinvolgente a livello nazionale,  ma di certo altrettanto appassionante sul piano politico.

Governo contro Malagò
Giovanni Malagò e Andrea Abodi – Cityrumors.it – ansafoto

Sì perchè la politica è entrata a gamba tesa sul tema presidenza del Coni.  L’attuale numero uno Giovanni Malagò pubblicamente ammette di non avere nessuna intenzione di mollare la poltrona. Notizia per carità non proprio fresca di quella giornata, che il nostro Paese chiude con lo storico oro olimpico dell’Italvolley di Velasco, poichè infatti la partita a scacchi era stata avviata già mesi fa, quando si cercavano soluzioni morbide per lo stesso Malagò.

L’attuale presidente del Coni ha però chiesto ufficialmente la possibilità di restare anche per un quarto mandato. La legge lo consente ai presidenti federali. E quale è stata la risposta altrettanto ufficiale dell’attuale ministro dello Sport Andrea Abodi? Nessuno spazio affinchè la norma possa essere cambiata,  e così i diversi partiti di maggioranza hanno iniziato a muovere le proprie perdine. Lo ha fatto anche il partito di maggior peso all’interno dell’esecutivo. Paolo Marchesi, senatore di Fratelli d’Italia si è infatti così espresso: “La legge impone un avvicendamento di Malagò: rientra nell’ambito del normale ricambio dei vertici. Giovanni – ha proseguito Marchesi   – ha dimostrato negli anni le sue competenze e la sua professionalità. Qualsiasi sarà il suo ruolo sono convinto che confermerà le sue capacità anche in altre sedi. Il mio auspicio è che Malagò possa continuare a ricoprire un ruolo di primo piano nel mondo dello sport italiano”. 

Coni, dopo Parigi 2024 si apre la partita. Governo contrario ad una quarto mandato per Malagò, ma lui avvisa: “Vorrei dare seguito”

Malagò – cityrumors.it – foto Ansa

Parole pesanti, forse tombali. Anche se in politica, compresa quella sportiva, nulla è mai definitivo o irreversibile. L’interpretazione però di quelle dichiarazioni farebbe presupporre che a più di qualcuno piacerebbe che Malagò si accomodasse su altre sedute. Una a caso, quella della Figc? E’ altrettanto vero però, che sempre l’attuale numero uno del Coni, all’interno della compagine parlamentare di maggioranza, trovi degli ostacoli. Un nome e un cognome? L’attuale capogruppo alla Camera di Forza Italia Paolo Barelli. Per lui è stata modificata quella legge, che gli consentì un quarto mandato come presidente della Federnuoto. Eppure proprio Barelli a Malagò 24 ore fa diceva, “Malagò si ascrive i successi del medagliere? I meriti sono in primo luogo delle società sportive”. Tra le opposizioni da notare pure il commento di Matteo Renzi, “Bisogna evitare che il governo dei cognati provi a mettere le mani anche sul Coni. Lo sport è e deve restare indipendente”. 

Intanto dalle pagine del Corriere della Sera, lo stesso Giovani Malagò proprio oggi non molla la presa e semmai rilancia “Io vorrei dare seguito al lavoro di questi anni, si chiama spirito di servizio, il desiderio personale è quello di completare il percorso arrivando fino a Taranto e alle Olimpiadi del 2026, eventi per i quali mi sono esposto come non mai, cosa che mi viene internazionalmente riconosciuta. Milano-Cortina e Taranto sono frutto dell’attività di lobbing con i miei colleghi. Nel nostro mondo per ottenere qualcosa è necessario il confronto continuo con le federazioni internazionali e col Cio, bisogna convincerli con i dossier, con la credibilità. Io ho cercato di dimostrare, riuscendoci, che il nostro Paese era migliore degli antagonisti. Taranto e Milano-Cortina non sono figlie dello spirito santo, ma di chi ha persuaso il Cio che l’Italia poteva offrire garanzie superiori alla Grecia, relativamente ai Giochi del Mediterraneo. Ci ho messo sempre la faccia”. Insomma la partita è solo al fischio di inizio. 

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