L’accordo sui quattro giudici costituzionali sembrava fatto, ma un colpo di scena ha Aperto il caos: Lotito si oppone al candidato FI
Sembrava un accordo blindato. Giorgia Meloni ed Elly Schlein si erano confrontate, gli alleati avevano dato l’ok e l’intesa sui quattro giudici costituzionali pareva ormai destinata a un rapido via libera. Ma a scompaginare i piani ci ha pensato Claudio Lotito, che ha aperto una fronda interna al centrodestra contro il candidato sostenuto da Forza Italia, l’ex commissario FIGC.
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Un colpo di scena che ha messo in difficoltà Antonio Tajani, convinto che la scelta fosse ormai condivisa da tutta la maggioranza. Il senatore e patron della Lazio ha invece sparigliato le carte, creando attriti che potrebbero complicare ulteriormente il delicato equilibrio su una nomina che richiede i due terzi dei voti parlamentari.
Il veto di Lotito: lo scenario si complica terribilmente
Il veto di Lotito, il quale era in allerta da giorni, rischia di far naufragare l’accordo non solo all’interno della maggioranza, ma anche nel dialogo con le opposizioni. Ma Lotito con l’ex commissario FIGC “era in sfida nel 2022”. Pertanto Lotito non ci vede più. Ora, però, lo scenario si complica e il rischio di un nuovo rinvio diventa concreto.
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Dietro la mossa di Lotito potrebbero esserci dinamiche interne a Forza Italia e al centrodestra più ampie del semplice nome in discussione. Il senatore, sempre più influente nelle dinamiche politiche del partito, potrebbe aver voluto lanciare un segnale chiaro a Tajani, già sotto pressione per gli equilibri interni a FI. Un braccio di ferro che, se non ricomposto in tempi brevi, rischia di trasformarsi in una nuova grana per il governo e per l’intero Parlamento.
Un periodo complesso per Tajani. C’è anche la questione Rai che ancora duole. Tajani con Lotito invece deve lavorare al fine di tranquillizzarlo per evitare l’ennesima fossa e figuraccia.