Bruno Contigiani non ci sta e lancia l’ennesimo allarme in merito alla città. La stessa che è stata considerata “invivibile”: il suo racconto al “Fatto Quotidiano”
Pensare che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aveva ribadito pochi giorni fa che la sua città aveva bisogno di riposare. Soprattutto smettere di correre ed essere per forza la prima della classe. Una città che vive sotto stress e che ha bisogno di necessarie cure. Queste le sue parole rilasciate in una intervista al “Corriere della Sera“. Ad un altro giornale, però, ha parlato un altro individuo. Anche se l’argomento è sempre lo stesso. Da come avete ben potuto capire stiamo parlando di Bruno Contigiani.
Quest’ultimo ha parlato del capoluogo lombardo al “Fatto Quotidiano“. Considerato il vero e proprio sacerdote della “lentezza”. Tanto da ribadire che, più di 20 anni fa, era uno di quelli che “correva come un matto“. Poi le cose sono cambiate perché le ha volute cambiare lui. Quei ritmi incessanti davvero non riusciva più a farli. Una scelta di cui non si è mai pentito. Prima aveva assunto il ruolo di capo ufficio della Ibm e poi di Telecom. “Corriere non ti lascia pensare, ti toglie il fiato e ti strozza“.
Anche se, allo stesso tempo, Milano ha il ruolo di essere la capitale della finanza ed anche il motore del nostro Paese. Di questo ne è consapevole, anche se al tempo stesso ribadisce: “Stanno per divenire vizi capitali. La velocità si scontra sulla condizione nella quale quella prospettiva ti conduce. Milano si è abbruttita“.
Anche la città di Milano, nell’ultimo periodo, si è resa protagonista di molti episodi di cronaca come: scippi, violenze e furti. Tanto da essere considerata come un vero e proprio rischio non solo per i cittadini, ma anche per i tantissimi turisti che arrivano nel capoluogo lombardo. Non si è fatto attendere l’appello al sindaco: “Credo che Sala abbia una meravigliosa occasione. Ovvero quella di annunciare il cambio di registro.
Promettere e impegnarsi perché Milano rifletta sulla sua condizione e si interroghi. Una grande campagna culturale e civile e una domanda finale semplice. Magari banale: si può mai campare così?“. In conclusione: “Ogni primo lunedì di maggio festeggiamo la giornata della lentezza. I milanesi hanno questa idea della velocità come regola di vita. Per loro il denaro è l’unica ragione di vita. L’etica dell’accumulo è il fondale davanti al quale intere vite vengono maciullate“.
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