Un ritrovamento macabro all’interno di un container: un cadavere di uomo completamente bruciato e irriconoscibile
Talvolta anche nella vita di tutti i giorni si assiste a delle scene che sembrano surreale. Eventi che prima di quel giorno sembrava di aver vissuto solamente all’interno di un film, in uno di quei classici gialli americani. Eppure, quando ci si trova davanti, l’emozione non è la stessa, l’impatto con la realtà arriva duro e forte sull’emozioni dell’uomo. Questo discorso si allarga ovviamente a vari temi. Spazia dal dramma, alla cronaca rosa. È inevitabile che, quando si ascolta di avvenimenti come quello successo di recente in Giappone, però, lo sbalordimento supera ogni cosa.
Ci troviamo, per essere più precisi, nella cittadina di Tsukuba, non troppo distante da Tokyo. È qui che lo scorso giovedì un uomo ha fatto una scoperta sconvolgente, aldilà di ogni immaginazione. Questo stava lavorando presso l’area di stoccaggio dei materiali di un’azienda di raccolta di rifiuti industriali, quando una volta aperto un container ha rinvenuto al suo interno un corpo morto. Spaventato si è immediatamente messo in contatto con le forze dell’ordine, alle quali ha raccontato di non essere in grado di descrivere l’aspetto del cadavere.
Le motivazioni dietro tutta questa incertezza sono il dettaglio ancora più macabro di questa triste vicenda. Il corpo, infatti, non era intero: ma vi erano solo dei resti. Questo perché era stato totalmente carbonizzato prima di essere nascosto dentro al container. Nella descrizione fatta alla polizia, il dipendente parla della posizione in cui era stato riposto – a schiena in giù – e del fatto che al suo fianco vi erano delle scarpe da ginnastica di colore bianco e blue navy. Il resto delle scoperte in merito all’uomo sono state fatte in seguito ai controlli della scientifica. La sua altezza si sarebbe dovuta aggirare intorni ai 170 centimetri, mentre non vi sono ancora informazioni riguardo la sua fascia di età.
I primi dettagli emersi dalle investigazioni, invece, rivelano come la zona dell’omicidio fosse accessibile a tutti. Nessuna recinzione, infatti, era stata posta intorno all’area di stoccaggio del materiale. Il contenitore – aperto nella parte superiore – aveva delle dimensioni ampie, probabilmente per agire in libertà. Una larghezza di 2 metri, la profondità di 3,5 e un’altezza pari a 1,5, lo rendevano sufficientemente spazioso per un’operazione di quel tipo. Nei prossimi giorni proseguiranno ulteriori controlli e analisi. Verrà svolta un’autopsia sul defunto per rinvenire la sua identità e comunicarlo alla famiglia. Nel frattempo, le istituzioni cercheranno anche di svelare gli arcani dietro questo raccapricciante caso.
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