Coloro che si dedicano all’accudimento dei randagi sono spinti da un senso di altruismo e compassione. Ma attenzione perché la Legge è chiara.
Un gesto così tenero e dolce, che non può che sciogliere il cuore. È qualcosa che può venire naturale a ciascuno di noi: dare da mangiare e accudire temporaneamente un piccolo cagnolino o un gattino che vagano per le strade della nostra città. Eppure, vi sorprenderà sapere che rischiamo qualcosa con la legge, se veniamo “beccati” a dare da mangiare ai randagi. Ecco nel dettaglio cosa tenere a mente.
La questione dei randagi rappresenta una sfida tangibile e umanitaria. Mentre molte persone possono ignorare o temere questi animali senza casa, c’è un numero crescente di individui che scelgono di affrontare la questione di petto, offrendo accudimento e sostegno a questi esseri vulnerabili. Non tutti sanno, però, che tutto questo può farci incorrere in problemi con la legge.
Le strade delle città e dei paesi spesso ospitano cani e gatti abbandonati, vittime di una società in cui la responsabilità degli animali domestici viene trascurata. Tuttavia, molti appassionati di animali stanno emergendo come paladini per i randagi, affrontando le sfide di una situazione in cui la sofferenza animale è all’ordine del giorno.
Cosa si rischia se si dà da mangiare a un randagio?
Coloro che si dedicano all’accudimento dei randagi sono spinti da un senso di altruismo e compassione. Questi individui spesso investono tempo, risorse e affetto per fornire cibo, cure veterinarie e, soprattutto, un rifugio sicuro per gli animali senza casa. Tale dedizione è fondamentale per migliorare la vita di questi esseri indifesi.
Tutti noi abbiamo sempre pensato che l’accudimento dei randagi non solo beneficia gli animali stessi, ma ha anche un impatto positivo sulla comunità circostante poiché contribuisce a una convivenza più armoniosa tra esseri umani e animali. Nonostante gli sforzi lodevoli, coloro che si prendono cura dei randagi possono incorrere in problemi con la giustizia.
Recentemente la Corte di Cassazione ha sancito che, se si lascia del cibo negli spazi comuni di un condominio per un animale randagio, si debba ripulire subito dopo. Accudire cani randagi, specialmente quelli aggressivi e senza microchip, comporta la responsabilità penale per eventuali lesioni da essi causate a terzi. Dare cibo e ospitarli nel proprio giardino implica infatti l’obbligo di custodia, come stabilito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 17145 del 5 aprile 2017. L’articolo 2052 del Codice Civile stabilisce che la responsabilità per i danni cagionati dall’animale non solo in capo al proprietario, ma anche “a chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso”.