Covid, arriva un nuovo allarme: le dichiarazioni di Rezza

Gianni Rezza in un’intervista a ‘La Stampa’ lancia un nuovo allarme sul Covid e si sofferma sulle polmoniti misteriose registrate in Cina.

La situazione Covid in Italia sembra essere sotto controllo, ma per Gianni Rezza non è realmente così. “In realtà i dati sono sottostimati – spiega in un’intervista a La Stampail registro di sorveglianza si basa sui test che ormai non fa più quasi nessuno. Bisognerebbe passare, come succede con l’influenza, al sistema di rivelazione dei medici sentinella“.

Rezza intervista La Stampa Covid
Gianni Rezza sul Covid in Italia – Cityrumors.it – © Ansa

Senza dimenticare che ora i casi si aggiungeranno a quelli di influenza. “In realtà i casi di tosse e mal di gola sono provocati soprattutto da rinovirus e altri virus – spiega ancora Rezza – l’ondata vera per quanto riguarda l’influenza è attesa dopo Natale e potrebbe sommarsi con il picco del Covid. Il rischio è quello di ingolfare pronto soccorso e reparti ospedalieri“.

Rezza sulle polmoniti in Cina

Rezza intervista La Stampa Covid
Gianni Rezza sulla polmonite in Cina – Cityrumors.it – © Ansa

Gianni Rezza in questa intervista fa il punto anche sulle polmoniti in Cina: “Vorremmo avere dei dati più dettagliati, ma in questo momento non bisogna avere allarmismi. Lì sono stati in lockdown fino a solo un anno va e non è da escludere che sia collegato a questo l’aumento dei casi“.

Virus che sembra comunque essere arrivato in Europa. “Chi cerca trova – spiega l’esperto – è possibile che un aumento delle polmoniti è possibile che si verifichi anche nel nostro Paese. Forse in misura minore vito che le misure sono finite prima ed erano meno rigide prima“.

Rezza sulla campagna vaccinale

Rezza intervista La Stampa Covid
Gianni Rezza sulle vaccinazioni – Cityrumors.it – © Ansa

Per Rezza un passaggio anche sulla campagna vaccinale: “Il flop è dovuto a tre motivi: per prima cosa la stanchezza vaccinale. Poi abbiamo dovuto affrontare anche problemi logistici non risolti. Senza dimenticare che ogni fiala contiene sei dosi e questo costringe i medici di famiglia ad organizzare gruppi di paziente per non sprecare i vaccini. Si sarebbe dovuto passare alla chiamata attiva dei più a rischio, ma non è andata così“.

Vaccino che resta un’arma fondamentale. “Ovviamente i più fragili devono essere assolutamente immunizzati – spiega ancora Rezza – e per queste persone consiglio sempre le mascherine“.

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