Crollo del Ponte Morandi, i processi e le cause del disastro: Procura e avvocati chiedono nuove prove

In corso a Genova il processo per il crollo del Ponte Morandi: nel procedimento Procura ed avvocati hanno chiesto delle integrazioni.

Nello specifico, i pm Walter Cotugno e Marco Airoldi hanno richiesto, tra le altre cose, di poter approfondire, tramite i periti, se l’acqua che ha corroso i cavi sia arrivata dall’esterno o se si trattasse di umidità rimasta intrappolata sin dalla costruzione. In precedenza già i legali avevano domandato al collegio di verificare nuovamente lo stato globale dell’acciaio dello strallo della pila 9 che si è spezzato. Si tratterebbe di misurazioni di tipo quantitativo sull’effettiva condizione dei cavi. Le richieste sono giunte nell’ambito del processo principale in corso nel capoluogo ligure.

Crollo del Ponte Morandi, i processi e le cause del disastro: Procura e avvocati chiedono nuove prove
Crollo del Ponte Morandi, i processi e le cause del disastro (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Il Ponte Morandi è crollato alle 11 e 36 del 14 agosto 2018. La tragedia è stata causata dal cedimento della pila 9: sono morte 43 persone tra automobilisti in transito e alcuni dipendenti della nettezza urbana al lavoro nella sottostante isola ecologica. 566 residenti della zona circostante sono stati sfollati e molti edifici residenziali troppo vicini al viadotto sono stati demoliti. Il Ponte Morandi è stato poi sostituito da una nuova struttura denominata viadotto Genova San Giorgio. Dal disastro sono scaturiti due procedimenti giudiziari. Il primo, cominciato il 7 luglio 2022, vede alla sbarra 58 imputati.

Tra di essi ex vertici e tecnici di Autostrade per l’Italia e Spea (la società responsabile delle manutenzioni e delle ispezioni), dirigenti ed ex dirigenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e funzionari del Provveditorato. Per loro le accuse sono, a vario titolo, omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso e omissione d’atti d’ufficio. È proprio nel corso di questo dibattimento che sono pervenute ai giudici le richieste di integrazioni probatorie. I pm hanno chiesto anche di calcolare la quantità di acqua e ossigeno che devono essere presenti per avviare dall’interno la corrosione, ma non solo.

L’obiettivo è comprendere e se questi elementi possano essere filtrati dall’esterno, attraverso fessurazioni nel calcestruzzo. I giudici decideranno se accogliere o meno le richieste il prossimo primo ottobre. Sempre a Genova si è tenuta l’udienza preliminare del processo Morandi bis. In questo caso sono indagate 47 persone accusato, a vario titolo, di falso, frode, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo. Il procedimento è scaturito da un’inchiesta partita dopo il crollo.

Ponte Morandi, l’indagine a monte del processo bis

Agli atti dell’indagine i falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il crollo della galleria Bertè in A26 il 30 dicembre 2019 ed il mancato rispetto delle norme europee per la sicurezza nei tunnel. Tra gli indagati l’ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci, gli ex numeri due e tre di Autostrade per l’Italia Paolo Berti e Michele Donferri Mitelli e Stefano Marigliani, ex direttore di tronco della stessa azienda.

L’obiettivo è comprendere e se questi elementi possano essere filtrati dall'esterno, attraverso fessurazioni nel calcestruzzo
Manifestazione in ricordo delle vittime (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Nei giorni scorsi il gip ha respinto l’istanza, avanzata da alcuni difensori dei 47 imputati, di spostare il procedimento fuori da Genova per incompetenza territoriale. Secondo i legali i falsi contestati dalla procura sarebbero stati commessi non nel capoluogo ligure ma a Bologna o Roma. Il 17 ottobre il giudice deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio o se prosciogliere. Uno ha accolto la proposta di patteggiamento.

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