Il ministro della Difesa in una intervista al Foglio, in edicola oggi, fa il punto sulla situazione socio-politica nel mondo tenendo presente la posizione dell’Italia sulle varie questioni aperte
“L’Italia farà sempre la sua parte a difesa della libertà. Continueremo a difendere la democrazia tutte le volte che ce ne sarà bisogno”. A dirlo al direttore del Foglio, Claudio Cerasa, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che soprattutto sull’Ucraina ci tiene a evidenziare come Kiev “finora ha fatto miracoli perchè ha resistito e in pochi pensavano che ci sarebbe riuscita”.
Resta dell’opinione che la democrazia deve essere difesa anche in Ucraina e sulla guerra il ministro sottolinea come “Meloni ha ragione. In Ucraina si stabilisce se il futuro sarà di pace o di guerra, se sarà basato sulle regole del diritto internazionale o sul caos. L’Italia, anche nel 2024, continuerà a inviare le armi necessarie all’Ucraina per difendersi”
Adottare una strategia diversa
Però ora deve essere avviata una fase di negoziato politico “la comunità internazionale però oggi ha il dovere di pensare se sia possibile ottenere attraverso la politica ciò che non è stato finora possibile ottenere fino in fondo attraverso le armi. Bisogna partire dallo stato attuale del fronte, rendersi conto di ciò che si è riconquistato, di ciò che si è mantenuto e di ciò che la controffensiva non riesce a riconquistare. Se si parte da questo presupposto, è chiaro che da una fase di conflitto militare sia necessario passare a una fase di negoziato politico“ afferma il ministro. Questo, per Crosetto, si può fare solo in un modo, coinvolgendo le organizzazioni multilaterali, come l’Onu. “Faremo del nostro meglio”, assicura il ministro, “affinché l’Onu smetta di essere una creatura esanime e inizi a essere finalmente una creatura attiva, che si riappropri del proprio ruolo, e che sia in grado di intervenire in modo risolutivo, senza paraocchi, nei due grandi conflitti mondiali”.
La crisi in Medio Oriente
Sul nuovo fronte che si è aperto in Medio Oriente, che ora sembra il più minaccioso per gli interessi commerciali dell’Italia e dell’Europa, Crosetto non ha dubbi nell’affermare “l’Italia farà la sua parte per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli houthi e tutelare la prosperità del commercio garantendo la libertà di navigazione”. Ma è sul ruolo dell’Iran che il ministro della Difesa vuole sgomberare ogni dubbio “Se l’Iran dovesse continuare in questa direzione, come temo, se dovesse continuare ad avvelenare i pozzi della stabilità internazionale, sarà inevitabile chiedersi se non sia il caso di tagliarlo del tutto fuori dai rapporti internazionali, di metterlo nella condizione di non nuocere più di quanto già non succeda. Il come farlo si vedrà, ma intanto discutere se farlo credo sia un nostro dovere. Non si può pensare di difendere l’economia dimenticandoci di cosa significhi difendere i princìpi democratici. E non si può barattare la difesa della libertà solo per difendere un interesse economico”. Secondo il ministro è importante rendersi conto che la vecchia teoria dei due blocchi contrapposti nel mondo non è più attuabile e fuori logica, “non possiamo ragione su occidente contro resto del mondo, non può più funzionare”, ecco perchè, ribadisce Crosetto, è necessario coinvolgere sempre di più l’Organizzazione delle Nazioni Unite.