E’ un vero e proprio giallo quello dell’uomo di nazionalità russa, ma di origine israeliana volato dalla Danimarca agli Stati Uniti senza passaporto e biglietto senza che nessuno lo controllasse
Sembra una vera e propria spy story quella dell’economista russo Sergey Vladimirovich Ochigava riuscito a imbarcarsi su un volo della compagnia aerea Scandinavian Airlines volato da Copenaghen a Los Angeles. Perchè senza passaporto e senza biglietto, nessuno sa come ci sia riuscito. Neanche il diretto interessato, apparso disorientato e incredulo al suo arrivo negli USA.
Al momento l’unica certezza è che l’individuo è stato fermato dall’Fbi con l’accusa di “clandestinità a bordo di un velivolo”, ma la ricostruzione dei fatti è resa difficile dalle versioni contraddittorie che ha fornito. Anche gli investigatori europei sono al lavoro per fare chiarezza su quanto avvenuto e al momento tutte le possibilità vengono vagliate, anche quella che Ochigava faccia parte dei servizi segreti, ma che sia stato abbandonato da chi avrebbe dovuto aiutarlo a uscire dallo scalo statunitense.
Un volo transoceanico senza biglietto nè passaporto
Nell’epoca del riconoscimento facciale, delle mille telecamere installate ovunque, del biglietto nominale, del check-in online, sembra davvero impossibile credere alla storia dell’economista russo di origine israeliana, volato da Copenaghen, in Danimarca, fino a Los Angeles, negli Stati Uniti, senza biglietto nè passaporto. Si chiama Sergey Vladimirovich Ochigava, il protagonista di quella che sembra essere una storia degna della guerra fredda, con l’uomo apparso chiaramente disorientato quando, al suo arrivo negli Usa, è stato intercettato ai controlli di dogana e non ha saputo riferire come abbia fatto a superare i controlli di sicurezza. E non lo sanno neppure i funzionari del Dipartimento di Sicurezza Nazionale statunitense, l’FBI, l’aeroporto di Los Angeles e neanche la Scandinavian Airlines, compagnia di bandiera di Danimarca, Norvegia e Svezia. Insomma un fantasma. L’avventura dell’israelo-russo è iniziata lunedì 4 novembre, quando si è imbarcato a Copenaghen sull’Aribus A330 della Scandinavian Airlines (Sas). Gli 007 danesi hanno acquisito i filmati di tutte le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto, per capire come l’uomo sia riuscito a introdursi nel velivolo. “la maggior parte del personale di cabina ha notato la sua presenza perché si aggirava per l’aereo e continuava a cambiare posto. Ha chiesto una doppia portata durante ogni servizio pasti e a un certo punto ha cercato di mangiare il cioccolato che apparteneva ai membri dell’equipaggio”, ha scritto l’Fbi in una nota ufficiale.
La sorpresa di tutti all’arrivo
Ma la vera sorpresa c’è stata all’arrivo all’aeroporto internazionale di LA. Una volta sbarcato infatti negli Strati Uniti, seppure in assenza di un documento, l’uomo si è tranquillamente presentato alla dogana. Fermato dagli agenti della sicurezza, ha dichiarato di essere un economista russo, e di aver dimenticato il passaporto in aereo: peccato, però, che nessun passaporto è stato ritrovato in cabina. Il suo nome è stato inserito nei database relativi al volo dal quale era appena sbarcato: nessun riscontro. Semplicemente, a bordo di quel volo Ochigava non doveva esserci. Una successiva perquisizione delle sue borse ha portato alla luce delle carte d’identità russe e israeliane, nonché una fotografia parziale di un passaporto. Interrogato da due agenti dell’FBI, Ochigava ha detto di non avere la più pallida idea di cosa stesse succedendo. Secondo il rapporto dell’FBI non ricordava come fosse salito sull’aereo a Copenaghen e neppure come fosse arrivato o cosa ci facesse nella città danese. Insomma, non aveva la più pallida idea di come fosse arrivato a Los Angeles. Unica certezza per il presunto economista russo è la data del processo fissata per il 26 dicembre.