Dani Alves lo scorso 25 marzo è uscito dal carcere di Barcellona, a distanza di pochi giorni l’ex terzino è tornato a parlare
Non se l’aspettava neanche lui, probabilmente, la fine di una carriera in questo modo. Tra i giocatori più importanti nella storia del calcio, uno dei più vincenti di sempre. Dani Alves ha dovuto dire addio allo sport che amava, dopo gli eventi giudiziari che lo hanno visto protagonista. Il tribunale di Barcellona, dove ha vissuto per molto tempo indossando la maglia blaugrana di Messi, Iniesta e Xavi, lo aveva condannato a quattro anni e mezzo di prigione. L’accusa era quella di aver abusato sessualmente di una giovane donna nei bagni di una stanza privata a Sutton. In parole più semplici e dirette: stupro.
Quattordici mesi lo scontati in carcere provvisorio, il resto è riusciti a evitarli. Grazie all’aiuto economico dell’amico ed ex compagno di squadra Neymar – i conti dell’ex terzino erano congelati – ha potuto pagare un milione di euro di cauzione e tornare in libertà, ovviamente vigilata. Una fine a dir poco dignitosa, anzi tutt’altro. Il suo nome, quello di un grande campione, macchiato da un crimine grave e per il quale ha pagato limitatamente. Dallo scorso 25 marzo, seppur in maniera controllata, è tornato a fare la vita di prima, ma con il pallone tra i piedi, probabilmente, non lo rivedremo più.
Le prima dichiarazioni dopo il carcere
“Posso uscire solo il venerdì, non ho altro che posso fare” – ha detto Dani Alves ai microfoni del quotidiano O’ Periodico, mentre mangiava in una lussuosa steakhouse al piano terra dell’Hotel Sir Víctor – “Commenti sul mio caso? No, non posso, è ancora in corso” spiega al giornalista che lo ha incontrato, prima di aggiungere: “La partita che devo giocare è in campo. Ma non ho idea di quanto potrà durare, finché tutti i ricorsi presentati dalle parti non saranno risolti“. Sostiene di essere dalla parte della ragione. Vuole vincere quella che sembra più una battaglia all’interno della quale la sua posizione non è delle migliori.
Con un po’ di sfacciataggine, però, aggiunge: “Ovunque vada sopravvivo. Mi adatto a tutto perché per me non è il luogo che fa la persona, ma la persona che fa il posto” – per poi chiudere – “Ora sono tranquillo e sto bene” prima di potersi concentrare nuovamente sugli squisiti piatti di carne che stava condividendo proprio con il suo amico Neymar. Si conclude così la prima dichiarazione dell’ex giocatore, di un Dani Alves che si dice sereno e tranquillo, in attesa di nuovi sviluppi in tribunale.