Sono in arrivo dei controlli decisamente più severi per punire tutti quei presunti malati che stanno a casa invece di andare a lavorare
Il tentativo di trovare degli escamotage per tentare di non lavorare non è sicuramente una cosa nuova a questo mondo. Spesso, infatti, sentiamo parlare di certificati finti, ottenuti grazie all’aiuto di medici compiacenti che, o per amicizia, o per scarso interesse, o in casi ancora più estremi per corruzione, accettano di emettere falsi documenti che certificano una malattia inesistente.
Una storia che abbiamo sentito e risentito più volte, sicuramente un lato negativo della nostra società, sempre più tendente alle vie di fuga, piuttosto che all’adempimento dei propri doveri. Una storia che, però, di recente potrebbe aver raggiunto il proprio apice, quando a intervenire è stato lo stesso governo per porre rimedio.
Quanto avvenuto in Belgio, infatti, sarebbe forse un caso senza precedenti e che potrebbe davvero avere del clamoroso. Molte aziende, infatti, sono state costrette a chiedere un aiuto delle istituzioni nel momento in cui il numero dei dipendenti che percepiscono l’indennità per malattia avrebbe raggiunto cifre assurde.
A evidenziarlo sono i dati che sono stati riportati dal quotidiano locale De Tijd, che parla addirittura di decine di migliaia di persone che si sono assentate dai propri uffici per presunti casi di malanni che li avrebbero costretti a restare a casa.
Il governo belga ha quindi deciso di intervenire chiedendo un aiuto ad alcuni medici che, nel corso delle prossime settimane dovrebbero impegnarsi per andare di casa in casa a fare dei controlli appositi per capire se si tratta realmente di malati o se, invece, si tratta di un grande numero di furbi che sta tentando di raggirare i propri impegni.
Una decisione che, però, non sarebbe andata giù a molti esperti. Alcuni di questi, infatti, sostengono che non si tratti di profittatori ma che in realtà, il riconoscimento dell’indennità di malattia non sia altro che un un errore del sistema e che quindi fa schizzare alle stelle i numeri.
Ad esprimersi con vena a dir poco più polemica, intervenendo sempre ai microfoni di De Tijd, è Lode Godderis, professore di medicina del lavoro presso la KU Leuven, che al riguardo si è schierato contro le istituzioni:
“Queste decisioni dovrebbero essere prese da specialisti. Un medico di base non prescriverebbe antibiotici pesanti per un anno, vero? Lo stesso vale per le malattie croniche. Anche dare un certificato di malattia per un anno è un antibiotico pesante”. Ora non resta che attendere e scoprire quale delle due parti ha realmente ragione.
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