Dopo l’aggressione a Catania ai danni di una 13enne ci si chiede quali siano le armi di difesa personale che possiamo utilizzare.
Il recente caso dello stupro di gruppo avvenuto a Catania contro una ragazzina di soli 13 anni, ha fatto ripiombare i cittadini e soprattutto le donne nella paura. La percezione comune è che le città siano diventate molto insicure e che percorrerle da sole anche in orari pomeridiani è molto rischioso. L’aggressione ad una ragazzina e al suo fidanzato è avvenuta infatti intorno alle 19, un’ora dove molte persone escono dall’ufficio.
Dopo questo fatto, molte donne si stanno chiedendo come sia possibile difendersi dalle aggressioni. Se evitare di uscire ad una certa ora è impossibile, perché non ci sono orari in cui questi fatti avvengono maggiormente, possono accadere addirittura di pomeriggio, allora la domanda è se in Italia è possibile potersi difendere. La risposta è sì, perché la difesa personale è garantita per legge, ma alcuni strumenti non è legale portarli con sé. Ecco quali sì e quali no.
Quali sono le armi legali per difesa personale fuori da casa in Italia
Lo stupro di gruppo avvenuto a Catania ai danni di una bimba di soli 13 anni è solo uno dei tanti casi e le donne purtroppo continuano a subire aggressioni sessuali, stalking e altre forme di abuso, anche tra le mura domestiche. Il problema principale che si pone è la minore forza fisica della donna nei confronti di un uomo o, peggio, di un gruppo di uomini e questo spinge tantissime a voler utilizzare delle armi. Alcune di esse sono legali ed è meglio averle in borsetta.
A causa delle crescenti aggressioni contro le donne, nel 2011 è stato legalizzato lo spray al peperoncino. Prima di allora le cittadine dovevano usare l’ingegno per difendersi, come portarsi una lacca a spray in borsa o mettere dei pesi dentro, come ci hanno insegnato le nonne, oppure evitare certi orari, strade o farsi accompagnare.
Ora, fortunatamente, è possibile acquistarlo e si trova dappertutto, basta che contenga Oleoresin capiscum, non superi i 20 ml e una gittata che non superi i 3 metri. La bomboletta deve contenere il marchio CE, dell’Unione Europea.
Se si porta un coltellino in tasca, però, le cose cambiano. Quest’arma è illegale anche se la usi per difesa personale, perché secondo la legge, la difesa deve essere proporzionata all’offesa. Dunque il coltello può uccidere l’aggressore, se la lama supera i 4 centimetri. Vien da sé che un coltello di 4 centimetri o meno si può portare con sé. Il discorso cambia se c’è un giustificato motivo (ad esempio se si va a caccia).
Un altro mezzo illegale è la mazza, a meno che non la si porti in giro per un giustificato motivo, ad esempio se si pratica baseball. Così come non è legale portare in giro un tirapugni o un taser. Le pene per chi le porta in giro sono severissime. È legale invece il Baby Tonfa, ovvero un portachiavi israeliano che non è un’arma da taglio, ma colpisce l’avversario. In conclusione, le armi per difesa personale legali in Italia fuori dall’abitazione sono poche, ma efficaci per evitare un’aggressione.