“Abbiamo ripreso animo verso la giustizia, che per quanto mi riguarda, fino ad oggi è stata assente sul caso di mio fratello”.
Sono le parole di Claudia, la sorella di Bernardino Budroni, a commento della notizia dell’Appello bis per Michele Paone, il poliziotto accusato di aver sparato al fratello la notte del 30 luglio 2011 al termine di un inseguimento sul Grande Raccordo Anulare.
A sorpresa, nelle scorse settimane la II Corte di Appello penale ha deciso di riascoltare i testimoni, periti, le parti e riesaminare le prove. Paone era stato condannato a otto mesi per omicidio colposo e i suoi legali avevano fatto ricorso in Cassazione per chiedere l’assoluzione.
Il procuratore generale non si è limitato alle indicazioni della Suprema Corte, che aveva bocciato la sentenza per vizio di forma, ma ha deciso di fare l’Appello bis, che comincerà il 10 maggio.
Claudia Budroni attende questo giorno con il cuore pieno di speranza, perché ritiene che molti aspetti sulla morte del fratello Dino non siano abbastanza chiari: “Si sono concentrati solo sull’atto finale, ma c’è molto da dire su quello che è accaduto quella notte”.
Cosa successe quella sera
Bernardino Budroni si recò a casa dell’ex compagna e al citofono rispose una voce maschile. Ciò lo mandò su tutte le furie e cieco di rabbia, stando alle ricostruzioni, avrebbe danneggiato il portone. Da casa della donna arrivò una telefonata al numero di emergenza.
Da qui, cominciò un inseguimento che terminò all’uscita 11 del Gra, dove Dino finì contro il guardrail. Stando ai racconti, partirono due colpi di pistola ad altezza uomo, che lo ferirono alla schiena e non gli lasciarono scampo.
L’intervista esclusiva di Cityrumors a Claudia Budroni
“Cosa è successo da quando mio fratello è uscito di casa a mezzanotte e mezza fino alla sua morte, alle cinque, sul Raccordo? Vorrei sapere mio fratello dov’è stato tutte quelle ore”, si domanda Claudia. “Da sorella, dopo tanti anni, leggendo le carte, non credo neppure a questo folle inseguimento. Non ho mai creduto che un Ford Focus usata vada a 200 chilometri orari”.
Il nuovo nuovo processo potrebbe riscrivere in parte la verità sulla morte di Bernardino Budroni: “Nessuno di noi dice che Dino non abbia sbagliato, irritato dal fatto che lì dentro c’era un’altra persona con lei. Ma da lì a morire sparato, è veramente incredibile”, dichiara Claudia Budroni.
“L’Appello bis che partirà a maggio potrà finire o con un’assoluzione per Paone o con una condanna. Io ovviamente, come avvocato della parte offesa, chiederò la condanna. Comunque, questo processo bis sarà importante per stabilire la verità dei fatti”, commenta l’avvocata della famiglia Budroni, Sabrina Rondinelli.