Il paesaggio alle spalle della Giocando ha sempre suscitato molti dubbi fin dalle sue prime circolazioni, ora sarebbe stato individuato
La Gioconda ha portato con sé sempre tanti misteri. Un’opera tanto semplice, quando affascinante, misteriosa e allo stesso modo complessa. Ogni elemento artistico è contenuto al suo interno, molti dei quali ancora non venuti alla luce, altri su cui ci si interroga da anni. Gli occhi che seguono chi la guarda in ogni posizione sono il fascino delle scienze geometriche e fisiche, i dubbi sull’identità, i segreti che Leonardo Da Vinci ci avrebbe nascosto dentro. Tutte domande su cui gli esperti, ma non solo, si interrogano da secoli senza trovare una risposta. O quasi.
Sì, perché di recente sarebbe stata fatta una scoperta sulla quale si indaga da mezzo millennio e sulla quale fino a oggi non si avevano avuto responsi. Il tema è lo sfondo alle spalle della donna. Non si è mai saputo se l’artista l’avesse inventato, o ripreso da un paesaggio reale. Tante nel tempo le località individuate, nessuna di queste, però, soddisfaceva tutti, ma oggi – forse – si sarebbe arrivati alla fine della ricerca. La storica dell’arte, ma anche geologa, Ann Pizzorusso indica la strada combinando i suoi studi: “Osservare il ponte non è sufficiente“, rimprovera, prima di indicare la città di Lecco e, in particolar modo, il ponte Azzone Visconti del XIV secolo.
L’individuazione del paesaggio e le conferme
“Il ponte ad arco era onnipresente in Italia e in Europa, e molti di essi sono molto simili” – spiega Pizzorusso individuando prima la causa della secolare confusione: “È impossibile determinare la posizione basandosi esclusivamente sul ponte. Tutti parlano del ponte e nessuno del paesaggio” polemizza, per poi aggiungere unendo le due materie in cui è esperta: “I geologi non guardano i dipinti e gli storici dell’arte non guardano la geologia. Quest’ultimi hanno sempre detto che Da Vinci usava la sua immaginazione, ma se presentate questo quadro a qualsiasi geologo del mondo, vi dirà quello che dico io. Anche i non geologi possono notare le somiglianze“.
La spiegazione sarebbe nelle rocce prevalentemente calcaree che si trovano nel lecchese. Il colore delle pietre alle spalle della Gioconda che hanno un colore grigio-bianco, come il calcare. Un discorso simile lo ha fatto per le piante, caratteristiche della zona. A Lecco, inoltre, è presente un lago esattamente come quello rappresentato nell’opera. Una serie di testimonianze accolte con piacere nel mondo dell’arte, come per esempio da Michael Daley, direttore di ArtWatch UK, che afferma: “Non dubito per un secondo che la sua teoria sia corretta, data la sua conoscenza della geologia italiana, e soprattutto dei luoghi in cui viaggiò Da Vinci“.