Una settimana intera a cercare, per poi fare una scoperta terribile andando a indagare dentro a una discarica
Una lunghissima ricerca si è conclusa con una scoperta macabra. Erano più di due anni che la polizia era al lavoro sull’omicidio di Morgan Harris. Un donna vittima della furia omicida del serial killer noto con il nome di Jeremy Skibicki. Ogni tentativo fino a oggi non aveva dato esito positivo, facendo calare le speranze di ritrovamento ogni anno che passava.

La Harris, che quando era in vita apparteneva al gruppo delle Prime Nazioni, è diventata nel tempo anche simbolo della difficile situazione che vivono ogni giorno le donne di origine indigena in Canada. Nel territorio canadese, infatti, sono sempre di più i casi che vedono queste etnie diventare vittime di casi violenza o di altri crimini, tra i quali anche gli omicidi.
I dati che emergono, in questo senso, sono terrificanti e mostrato un contesto davvero assurdo. Circa un quinto dei femminicidi che sono stati registrati in Canada, infatti, coinvolge le donne indigene. A renderlo ancora più clamorosa è il fatto che queste rappresentano meno del 5% della popolazione di sesso femminile canadese.
Anche per questo il caso di Morgan Harris si conferma una situazione identitaria per tutte le donne indigene che in Canada vivono questa drammatica situazione di incertezza sulla loro sicurezza.
Gli scavi e i due corpi ritrovati
La conclusione della lunghissima ricerca è in qualche modo un respiro di sollievo, che permette di far scendere una volta per tutte la parole fine su questa triste vicenda che ha fatto parlare tutto il Canada, rilanciando il tema della violenza sulla popolazione di origine indigena, alla quale abbiamo fatto riferimento.

Le forze dell’ordine erano a conoscenza da qualche settimana che il cadavere di Morgan Harris si trovassero all’interno di una discarica nei pressi di Winnipeg, insieme a quelli di un’altra donna indigena vittima di Skibicki. Inizialmente, però, non era arrivato l’ok per dare il via alle operazioni di scavo.
Queste erano state ritenute troppo costose e pericolose. A fargli cambiare idea, dando così inizio ai lavori, sono state le lamentele dei parenti delle due vittime e l’arrivo di un governatore provinciale indigeno in Manitoba per far pressione alle istituzioni. Lavori che hanno portato le attese conferme.
I corpi delle due donne, violentate, uccise, smembrate e gettate nella discarica, sono stati ‘riportati alla luce’. Il criminale Jeremy Skibicki, assassino di altre due donne che erano state trovate dentro una discarica, è stato condannato all’ergastolo per gli omicidi commessi, mettendo così fine alla sua insaziabile furia omicida.