Quanto è accaduto e sta accadendo nel mondo politico e non solo, mette in pericolo anche tante persone normali
Tutti sono in pericolo. Gli attacchi hacker, i dossier e le spiate che hanno coinvolto tante persone famosi e tanti sono del mondo politico, e che tanto ha fatto arrabbiare Giorgia Meloni sui funzionari che dovevano controllare, possono coinvolgere anche persone normali, della vita di tutti i giorni.
Una paura e un timore concreto anche perché, in qualche modo già accade da diverso tempo, con persone che vengono hackerate anche subire truffe, ad esempio, attaccati anche in modi che sembrano innocui con telefonate semplici o con domande semplici o con l’arrivo di mail che sembrano normali, ma che normali non sono, visto che basta aprirle per essere a rischio.
Ed è su questo che tanti esperti in questi giorni stanno facendo dei veri e propri appelli per stare attenti anche all’ovvio, anche perché “se vogliono possono attaccarti anche sfruttando i distributori di caffè tramite la rete Internet ad essi collegata”, dice Mauro Conti, presidente del corso di laurea magistrale in cybersecurity dell’Università di Padova che cerca di mettere sul chi va là le persone.
Parlare della macchina del caffè, visto che tante sono collegate anche tramite wi-fi, può essere un paradosso o una provocazione tecnologica, ma è la realtà delle cose e di quello di cui siamo circondati e su cui si deve stare allerta e attenti come non mai. “Purtroppo tra le “vittime” preferite dagli hacker, ci sono soprattutto le piccole medie imprese”, spiega il professore ed esperto di cyber security.
Il problema è che tante persone si “rendono spesso conto del rischio solo dopo aver subito un attacco personale o magari ai danni di un competitor“. E in quel caso si arriva troppo tardi perché quello che hacker o chi per loro volevano prendere, l’hanno già preso. E di errori se ne commettono davvero tanti e le persone non se ne rendono conto facendo anche errori banali.
E qui l’esperto dà una sorta di affondo ma anche dei partici consigli per evitare di incorrere in situazioni pericolose: “La maggior parte dei casi di attacchi è dovuta ad errori umani, perché basta cliccare un link sbagliato per aprire anche solo una finestra ai criminali, i quali scoprono modi sempre nuovi per nuocere e causare danni da centinaia di migliaia se non milioni di euro“.
L’esperto e professor Conti dà dei semplici consigli che possono aiutare per evitare problemi e sono anche piuttosto facili da adottare: “Innanzitutto usando due armi, ovvero l’accortezza ma soprattutto la diffidenza, con quest’ultima che spesso, in ambito digitale, viene accantonata a differenza di quanto accade nella vita reale. Poi ci si mette spesso del proprio con tutte le informazioni che vengono messe online, soprattutto sui social network, o utilizzando la stessa password per dieci servizi diversi”.
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