Era segretaria generale della Regione Sicilia, aveva un male incurabile. Il presidente della Repubblica era molto legato a lei
E scomparsa Maria Mattarella, la nipote del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È morta nella sua casa di Palermo dopo aver lottato da diverso tempo con un male incurabile.
Maria Mattarella, era la figlia di Piersanti Mattarella, la secondogenita, il presidente della Regione Sicilia che è rimasto ucciso il 6 gennaio del 1980 durante un attacco da parte di Cosa Nostra. Era la nipote di Sergio Mattarella e i due erano molto legati, il Capo dello Stato si trova a Palermo per restare vicino alla sua famiglia e ai due nipoti Giovanni e Piersanti, figli di Maria Mattarella.
Nel 2015, Maria Mattarella aveva perso il marito, Alessandro Argiroffi, professore di Filosofia del diritto all’Università di Palermo. Ha avuto una carriera all’interno della Regione Sicilia, era un avvocato e per diversi anni è stata a capo dell’ufficio legale della Regione stessa e poi successivamente è stata nominata segretaria generale della Regione Sicilia.
Una donna e un avvocato tenace, dal carattere tosto, come era il papà Piersanti, ma allo stesso tempo le persone che la conoscevano bene, la ricordano anche per il suo modo di fare dolce e sempre disponibile, nonostante la vita non fosse stata clemente con lei, vista la tremenda morte del padre Piersanti e del marito. Da sempre molto legata allo zio Sergio, col quale c’era un rapporto di grandissima fiducia e affetto.
Il Capo dello Stato al capezzale della nipote
Non è un momento felice per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che appena ha saputo che la nipote si era aggravata è partito per la Sicilia. Per il Capo dello Stato un dolore enorme per la perdita dell’adorata nipote. Maria Mattarella era rimasta clamorosamente illesa durante l’attentato del 6 gennaio del 1980 che costò la vita al padre Piersanti.
All’epoca dei fatti, Maria era appena diciottenne e quel giorno era proprio insieme al padre all’interno della macchina, quando arrivarono i sicari di Cosa Nostra spararono al povero Piersanti Mattarella, con la donna che si trovava sul sedile posteriore dell’auto che era stato presa di mira dai killer della mafia.
Probabilmente fu proprio quel giorno che deciso di onorare al meglio la memoria del papà ucciso dalla mafia e si dedicò anima e corpo alla politica e alla lotta contro la criminalità organizzata, prima da avvocato all’interno dell’ufficio legale della Regione Sicilia e poi da segretaria generale della Regione stessa. Per quanto era tenace e ostinata, ma anche attaccata al suo lavoro, la nipote del Presidente della Repubblica ha continuato a lavorare e a portare avanti il suo impegno nonostante la brutta malattia.