Il suo sangue è stato fondamentale per salvare milioni di bambini: si è spento nelle scorse ore l’uomo ribattezzato ‘braccio d’oro’
L’importanza di donare il sangue è un tema che dovrebbe essere chiaro a tutti coloro che hanno la possibilità di farlo. Dedicare qualche ora agli altri, senza alcuna spesa e alcun danno è un piccolo sacrificio che può salvare decine e decine di vite. Un gesto di altruismo che non ha conseguenze, se non positive per sé stessi e per gli altri.

Una campagna che ha abbracciato con una serietà ammirevole James Harrison, un uomo australiano che per 70 anni ha dedicato la propria vita agli altri donando il proprio sangue ogni due settimane fin da quando aveva 18 anni. La sua prima volta fu nel 1954, da quel giorno non ha mai saltato neanche un appuntamento.
In Australia gli avevano dato il nome di ‘braccio d’oro’, proprio per la sua dedizione alla causa. A renderlo ancor più speciale era la presenza di un particolare e raro anticorpo dentro il suo sangue: l’anti-D, utilizzato per la produzione di medicinali per le donne incinte con fattore Rh negativo o positivo.
Questo permette loro di non rigettare il feto, causando così gravi danni al bambino, causandogli anemia, insufficienza cardiaca o addirittura la morte nei casi più estremi. Un rischio che in Australia corrono il 17% delle donne incinta.
Il dono di ‘braccio d’oro’
Un uomo davvero speciale, tanto da un punto di vista scientifico, quanto umano, che però negli scorsi giorni ha perso la vita all’età di 88 anni, dentro la casa di cura dove viveva. A raccontarlo è la figlia di Harrison, Tracey Mellowship che ai media locali ha raccontato:

“Mio padre era molto orgoglioso di essere riuscito a salvare così tante vite, senza alcun costo o dolore. Ha detto che non ha mai fatto male e che la vita che hai salvato avrebbe potuto essere la tua”. La stima emersa in queste ore, d’altronde, è incredibile.
Grazie alle donazioni, nell’arco della sua vita, infatti Harrison avrebbe salvato circa 2 milioni di bambini. Una dedizione alla causa apprezzatissima anche da Stephen Cornelissen della Croce Rossa che su di lui ha detto: “James era una persona straordinaria, stoicamente gentile e generosa che ha sempre desiderato donare. Ha conquistato i cuori di molte persone in tutto il mondo”.
Non è chiaro il motivo per cui James Harrison avesse questo dono speciale. Si pensa che questo possa essere il risultato di una trasfusione di sangue che lui stesso ha ricevuto durante un’operazione ai polmoni all’età di quattordici anni. Quel che è certo è che quell’esperienza lo spinse a donare sempre e comunque nell’arco della sua vita.