Un intervento pronto davanti al sospetto di un attentato, al Capidoglio le forze dell’ordine hanno arrestato un uomo di 25 anni
La polizia del Campidoglio, negli Stati Uniti, potrebbe aver sventato un attentato nel periodo più caldo e importante del Paese. Gli agenti hanno fatto sapere alla stampa locale di aver arrestato un uomo che puzzava di carburante e che aveva in mano una torcia e una pistola lanciarazzi. Il nome dell’indagato è stato tenuto nascosto. In merito alla sua cattura Fox News ha fatto sapere di essersi insospettita e di averlo fermato durante i controlli di sicurezza al Capitol Visitor Center. Un event che inevitabilmente ha portato alla chiusura del posto, a causa delle indagini in corso.
Dopo l’arresto l’uomo è stato svestito e privato del cannello a gas che portava con sé, della pistola lanciarazzi e di altri liquidi infiammabili. La certezza del suicidio ovviamente non c’è, ma i presupposti che hanno portato al suo fermo indirizzano verso quella strada. In una conferenza stampa di rito il capo della polizia di Capitol City, Thomas Manger ha fatto sapere che solo alcune parti dei suoi vestiti erano impregnate di benzina. Ragion per cui non si può escludere che le sue vere intenzioni fossero altre. Questo ha poi aggiunto: “Al momento non ci sono indicazioni che ciò abbia a che fare con le elezioni”.
Gli Stati Uniti sono comunque pronti a serrare il Campidoglio e la Casa Bianca. Ancora Thomas Manger ha rasserenato la popolazione dicendo: “Manterremo una posizione rafforzata in termini di sicurezza durante e oltre l’insediamento, se necessario”. Nel frattempo, anche il veicolo del sospettato è stato sequestrato e sarà oggetti di indagini. Il suo profilo non era noto alla polizia e con ogni probabilità l’eventuale attentato non era legato a nessun altra persona. Attualmente l’unico sospettato è lui e difficilmente ne emergeranno degli altri, per lo meno coinvolti in questa storia. Qualche perplessità è emersa solo su alcuni documenti che portava con sé.
Manger a domanda diretta ha risposto: “Aveva con sé dei documenti e, a suo dire, intendeva consegnarli al Congresso. Stiamo ancora esaminando tutti quei fogli” – ha aggiunto – “Sono parecchi, e stiamo cercando di stabilire da dove, in effetti, è venuto”. La curiosità intorno a questo tema è inevitabilmente molta, non è ancora noto cosa vi sia scritto in questi documenti. Per quel che riguarda le armi in suo possesso, queste sono state prontamente sequestrate e, insieme all’odore di benzina che si faceva più forte nello zaino, sono quelle che maggiormente creano i sospetti di un attentato.
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