Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Fatto Quotidiano’ è intervenuto il giornalista e direttore di ‘Limes’, Lucio Caracciolo
Manca meno di un anno per le elezioni americane. Oramai nel Paese in questione non si sta parlando d’altro se non del nuovo presidente oppure della possibile riconferma di Joe Biden. Anche se, a dire il vero, la lotta è tra l’attuale numero uno degli USA e Donald Trump. L’imprenditore è pronto a ritornare alla carica e a prendersi il posto alla Casa Bianca. Per Lucio Caracciolo, noto giornalista e direttore di ‘Limes‘, non ci sono assolutamente dubbi sul possibile vincitore delle prossime elezioni.
La sua scelta, infatti, cade proprio su Donald Trump. Lo ha precisato in una lunga intervista che ha rilasciato al ‘Fatto Quotidiano‘ in cui ha espresso il proprio pensiero. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Il problema è che Trump sembra a una buona parte di americani non soddisfatti per il proprio status. Dall’altra parte non si riesce a immaginare un candidato che possa opporre a questa narrazione una contronarrazione efficace“.
Sul suo sfidante ammette: “Joe Biden può vantare un bilancio positivo. Ha amministrato una crisi che poteva diventare esplosiva e non lo è stata. Ma è stata una cura omeopatica, non risolutiva“.
Elezioni USA, Caracciolo: “Tra Biden e Trump dico quest’ultimo come vincitore”
In merito alla politica estera può essere una situazione che potrebbe pesare e non poco: “Questa Amministrazione è nata su un documento programmatico ispirato dal Consigliere alla Sicurezza, Jake Sullivan, titolato Geopolitica per le classi medie che è una contraddizione in termini. La classe media osservando i suoi problemi interni considera quello che è esterno come secondario. Un conflitto tra Usa e Cina? Se non è la fine del mondo allora c’è il serio rischio di un crollo dell’economia globale“.
Su Joe Biden che, invece, tende a puntare sempre di più sulla politica estera fa sapere: “Da questo punto di vista non è che abbia ottenuto particolari successi a riguardo. Né in Ucraina e nemmeno in alcuni confronti della Cina. In Israele tutti pensano di poter fare a meno dei consigli americani, anche se non dei suoi armamenti. In molti stanno pensando che l’America non è più quella potenza che immaginava di essere“.
In conclusione ha risposto ad una domande se gli USA possono davvero impegnarsi per la fine delle guerre che ci sono in Ucraina ed in Israele: “Possono esserci tutte le pressioni che vogliono, ma non dipende da loro. Anche perché non sono in grado di imporre soluzioni“.