Elon Musk nelle scorse ore ha conversato in diretta su X con Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti.
“Il mio primo pensiero è stato: quante persone sono state uccise? Perché c’erano davvero tante persone all’evento”. Trump ha dialogato con Musk per circa due ore. Una “conversazione”, appunto, e non un’intervista poiché, come ha specificato il proprietario e presidente di X “nessuno è del tutto se stesso durante un’intervista, quindi è difficile capire come sono realmente”. Un evento online ampiamente annunciato ma costellato da problemi tecnici. Musk ha denunciato un massiccio attacco alla piattaforma social.
Si sarebbe trattato di un Ddos (Distributed Denial-of-Service), ovvero un malfunzionamento causato da un attacco informatico in cui si fanno esaurire deliberatamente le risorse di un sistema. Sistema che era stato testato per sostenere fino a 8 milioni di utenti in contemporanea. A quel punto Musk ha optato per effettuare la diretta con un numero ridotto di ascoltatori per poi postare l’audio integrale subito dopo. Già nelle ore precedenti l’intervista era emerso che l’Fbi aveva aperto un’indagine sul sospetto hackeraggio ai danni della campagna di Trump.
Entrando nel merito della conversazione, “morbida” per il tycoon, tra i temi affrontati quello dell’immigrazione clandestina. Secondo Trump nei tre anni di amministrazione del presidente Joe Biden sarebbero entrati negli Stati Uniti venti milioni di migranti illegali. Migranti che sarebbero arrivati dalle carceri e dai manicomi di tutto il mondo, emigrati dall’Africa, dall’Asia, dal Medio Oriente.
“Gli altri prendono tutti i loro cattivi, tutte le persone non produttive, e li mandano nel nostro Paese. – ha detto Trump – Se vincono i democratici arriveranno 50-60 milioni di persone da tutto il mondo. Siamo travolti già oggi. Con me avremo la maggiore deportazione della nostra storia“. Trump ha poi lodato il presidente venezuelano Nicolas Maduro, al centro in queste settimane di polemiche interne ed internazionali circa i risultati delle ultime elezioni presidenziali. Secondo gli oppositori, infatti, Maduro avrebbe perso in realtà le elezioni. “Maduro ha ridotto il crimine. – ha affermato il tycoon – Ha portato al calo del 72% dei crimini“.
Trump a Musk: “Credimi, l’Iran non attaccherà”
Altro capitolo importante quello riguardante il Medio Oriente. “Tutti stanno aspettando un attacco dall’Iran, ma l’Iran non attaccherà. – ha continuato Trump – Io ero lì e loro sapevano che non dovevano fare casino. Io non volevo fare brutte cose a loro, ma loro erano senza soldi perché io avevo detto alla Cina di non comprare petrolio dall’Iran. Serve presidente Usa che intimidisca. Rischiamo la Terza guerra mondiale. Penso che la gente sottovaluti il rischio“. Anche sul conflitto tra Russia e Ucraina il candidato repubblicano ha un’idea ben precisa: “Avevo messo in guardia Vladimir Putin dal non attaccare l’Ucraina. Se ci fosse stato io alla Casa Bianca l’Ucraina non sarebbe stata invasa e Israele non sarebbe stato attaccato. Gli attuali leader di Russia, Cina e Corea del Nord sono al top della loro forma. Sono duri, intelligenti e proteggeranno il loro Paese”.
Trump ha riservato poi una stoccata all’Europa. “L’Ue si approfitta di noi negli scambi commerciali – ha detto – e noi li difendiamo con la Nato. Dovrebbe pagare quanto noi per l’Ucraina”. Il tycoon ha poi definito Kamala Harris, la sua avversaria democratica alla corsa alla Casa Bianca per le elezioni presidenziali di novembre, “una radicale di San Francisco, è più a sinistra di Bernie Sanders: sarà peggio”. La conversazione al momento è stata ascoltata da 16,4 milioni di persone. 84 milioni le visualizzazioni sul post, 319 mila i commenti, 111 mila i retweet, 374 mila i “Mi piace”. “Domani esploderà”, ha detto Musk.