Improvvisa, ma improcrastinabile la svolta che l’azienda pubblica ha dovuto prendere per salvaguardare la salute di tutti i suoi dipendenti
Livelli di amianto oltre i limiti regolamentari in alcune aree dello storico palazzo costringono la Rai ad anticipare i tempi di uscita dalla vecchia sede di Viale Mazzini, nel quartiere Delle Vittorie a Roma e ad estendere lo smart working per i lavoratori. La decisione, comunicata oggi dall’amministratore delegato Giampaolo Rossi al consiglio di amministrazione, è stata presa proprio per salvaguardare la salute di tutti i dipendenti che non si erano sposati anni fa nella sede di Saxa Rubra.
La maestosa scultura in bronzo del “cavallo morente” ad opera di Francesco Messina al suo esterno, è stato da sempre il simbolo che indicava l’ingresso principale della sede centrale della Rai a Roma nel quartiere Delle Vittorie. Anche se da molti anni gli studi televisivi e e le varie redazioni si dividevano tra le altre sedi di Via Teulada, via Asiago, sulla via Tiburtina e la nuova sede a Saxa Rubra, lo storico palazzo realizzato negli anni ’60 su progetto di Francesco Berarducci, è costituito da quattro blocchi geometrici che, circondando una corte centrale, riproducono proprio la lettera “R” di Rai, è per tutti la sede dell’azienda pubblica televisiva italiana.
Le voce circolavano da tempo, una nuova sede, anche se temporanea sembrerebbe essere anche stata individuata dall’altra parte della città, ma ora la decisione è arrivata dai piani alti e diventerà immediatamente esecutiva. i 1300 dipendenti che ancora erano rimasti nella storica sede della Rai di Viale Mazzini, dovranno rimanere a casa e lavorare in regime di smart working come espressamente annunciato oggi dall’amministratore delegato dell’azienda proprio per tutelare la salute degli stessi dipendenti. Troppo amianto presente nella struttura che deve essere bonificato al più presto.
La comunicazione della presenza della sostanza pericolosa è arrivata dalla Asl Rml, che è intervenuta dopo che il primo piano dell’edificio si è allagato. I primi due piani di viale Mazzini tra l’altro, sono da tempo chiusi proprio per la programmata ristrutturazione della storica sede centrale della Rai, risalente al 1957 e di grande valore immobiliare oltre che architettonico, che porterà nella seconda metà dell’anno, molti dipendenti a trasferirsi nella nuova sede provvisoria di Roma sud, sulla via Cristoforo Colombo all’altezza dell’ex Fiera di Roma.
La presenza di amianto è un tema noto da tempo, tant’è che nel piano immobiliare dell’azienda il trasloco era già stato programmato per la prossima estate. Quando sarebbe dovuta partire la ristrutturazione della sede centrale per un intervento di bonifica della durata di sei anni.
Un tema che da anni ha cominciato a preoccupare i vertici dell’azienda soprattutto in relazione alle recenti scomparse di alcuni giornalisti per anni dipendenti dell’azienda, tra cui Marius Sodkiewicz, deceduto lo scorso maggio per mesotelioma e Franco Di Mare volto noto proprio della tv di Stato. Un problema all’impianto di condizionamento della struttura che ha portato allagamento di uno dei piani già chiuso ha accelerato il dislocamento e nelle aree interessate, la Asl ha così rilevato il superamento delle soglie previste dalla normativa e, di fronte al “rischio derivante dalle scarse condizioni di manutenzione degli impianti idrici che, per la loro vetustà, potrebbero subire rotture e perdite con possibile trascinamento di fibre”, è stata costretta a chiedere l’uscita dei dipendenti dalla struttura nel più breve tempo possibile
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