Un errore clamoroso al Policlinico Umberto I di Roma, medici scambiano biopsie. Ecco l’intervento all’uomo per un tumore che non esisteva.
Un’incredibile e drammatica vicenda di malasanità ha scosso Roma, dove un uomo di 35 anni ha subito l’asportazione della mandibola per un errore clamoroso da parte dei medici del Policlinico Umberto I. Il caso, riportato dal Corriere della Sera, ha dell’incredibile: un errore nei vetrini delle biopsie ha portato alla diagnosi di un tumore maligno che non esisteva, causando un intervento devastante e inutilmente traumatico per il paziente.
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L’incredibile errore ha aperto una indagine ufficiale, dopo la denuncia per lesioni gravi presentata dalla vittima. L’ospedale è ora sotto esame per capire come sia stato possibile un simile errore e come la diagnosi possa essere stata falsificata. Il paziente, che ha già sofferto enormemente a causa di questo errore, attende giustizia e risarcimento. Una storia che solleva enormi interrogativi sulla gestione delle informazioni mediche e sulla sicurezza dei pazienti in strutture sanitarie pubbliche.
Medici scambiano biopsie: una devastante operazione chirurgica
Tutto è iniziato lo scorso maggio, quando l’uomo si era recato in una clinica odontoiatrica per la rimozione di un dente del giudizio e di una cisti. Quest’ultima è stata inviata per un esame istologico e a giugno i medici gli comunicano che l’esame ha dato esito positivo: osteosarcoma, un tumore osseo maligno. La reazione è immediata e i medici decidono per un intervento chirurgico radicale: asportazione della mandibola e successiva chemioterapia.
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A luglio l’uomo si sottopone a un’operazione per ricostruire la mandibola, ma al risveglio si trova con il lato destro del viso paralizzato. A settembre, però, una nuova biopsia sull’osso rimosso rivela che non c’era alcun segno di tumore. Nonostante ciò, i medici gli dicono che è stato fortunato a essersi operato in tempo. A questo punto, il paziente non si fida più della situazione e decide di portare i vetrini della biopsia a un laboratorio dell’Università Cattolica di Roma per un controllo indipendente.
Il risultato è sconvolgente: il DNA presente nei vetrini non corrisponde al suo. L’uomo, sano, ha subito una devastante operazione e una parte fondamentale del suo corpo è stata rimossa inutilmente. “Non ho più la mandibola, ma non ho il tumore”, è il tragico verdetto del nuovo esame.