Manuela Leone, coordinatrice Transistor per il Sud Italia, in esclusiva ai nostri microfoni sul decalogo per affrontare l’emergenza siccità
Un decalogo per contrastare l’emergenza siccità. E’ questa l’idea lanciata da Transistor per il Sud Italia per la Sicilia, ma che può valere anche per il resto d’Italia. Dieci semplici azioni come evitare di usare l’acqua per tutto ciò che non è indispensabile, fare docce brevi, riparare le perdite in casa e sul territorio comunale, includere nei progetti di gestione dell’acqua piovana sistemi di infiltrazione, dare vita a sistemi di gestione dell’acqua, riuscire a ad avere un verde pubblico con ridotte capacità di irrigazione e creare anche un assessorato all’acqua.
In esclusiva la nostra redazione ha intervistato Manuela Leone, Coordinatrice Transistor per il Sud Italia e referente siciliana della rete nazionale Zero Waste Italy, per farsi raccontare meglio questa iniziativa.
Dottoressa Leone, come è nata questa iniziativa?
“Questa iniziativa nasce all’interno del progetto Transistor, la rete nazionale di hub locali per la transizione ecologica, e in particolare nell’ambito di Transistor Sicilia, uno spazio in cui tante realtà impegnate in attività di rigenerazione territoriale e promozione delle politiche di giustizia sociale e climatica hanno avuto modo di confrontarsi e strutturare una proposta di piano d’azione per i territori. Il tema Acqua rappresenta uno dei pilastri del piano d’azione per la Sicilia, elaborato all’interno del Transistor Action Bootcamp che si è tenuto a Milo (Ct) a maggio scorso“.
Che riscontro sta avendo in Sicilia?
“Abbiamo registrato un grande interesse rispetto al decalogo, sia dal punto di vista mediatico, sia nel mondo dell’attivismo. Il numero di realtà nazionali e locali che stanno manifestando interesse ad aderire è in costante aumento, e stanno a loro volta divulgando i principi e le azioni richieste nel decalogo. In tanti vogliono che nasca e si diffonda una nuova cultura nella gestione privata e pubblica della risorsa acqua. Qualsiasi gruppo di cittadini, comitato o organizzazione che condivida la nostra visione e voglia abbracciare il progetto è assolutamente benvenuta“.
Nel decalogo è presente anche la richiesta di un assessore all’acqua. Secondo Lei è una cosa realizzabile?
“È un’azione realizzabile e che anzi a nostro avviso dovrebbe essere già in atto. Stiamo parlando di Acqua, un bene pubblico limitato e fondamentale, bisogna agire restituendo centralità pubblica, anche amministrativa, a questo tema, riconoscendone il valore in modo sistemico, non solo nella gestione emergenziale come accade oggi in Sicilia. È necessario cambiare approccio: affrontare la siccità significa elaborare strategie di prevenzione, questo tipo di emergenze si affrontano con una programmazione mirata e a lungo termine“.
Basta un intervento locale o serve un intervento nazionale per risolvere questo problema?
“Servono interventi a più livelli: da quello personale e quindi la responsabilità dei cittadini nell’uso rispettoso all’interno delle proprie abitazioni, a quello locale come governo territoriale. Sul piano nazionale poi si dovrebbe partire dal riconoscere in primo luogo il fatto che esiste un questione Acqua e che questa va studiata e inclusa nello scenario delle politiche ambientali, sociali e di lotta e adattamento al cambiamento climatico ed in una strategia anche nazionale. Uno degli obiettivi del nostro appello è proprio aprire un dibattito che coinvolga popolazione e Istituzioni, con l’auspicio di avviare un percorso di confronto e coinvolgimento pubblico nell’elaborazione di nuove strategie multilivello, orientate a costruire una nuova sensibilità e un nuovo approccio per affrontare il problema in maniera strutturale“.
Oltre naturalmente ad un intervento della politica, c’è bisogno anche di un maggiore impegno da parte del singolo cittadino a utilizzare l’acqua in modo corretto durante l’anno.
“Certamente, il decalogo contiene azioni da adottare nell’uso del preziosissimo oro blu a partire da noi, dalle nostre case, per arrivare ad azioni di governance collettiva a più livelli. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Difendere l’acqua significa difendere la nostra terra. Ribadiamo quanto scritto nel decalogo: “Affrontiamo la siccità insieme“.
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