Il numero di vittime dell’esplosione della raffineria Eni a Calenzano, vicino a Firenze, sale. Aperta un’inchiesta dalla procura di Prato
Intorno alle 10,20 di lunedì 9 dicembre, Calenzano in provincia di Firenze è stato sconvolto da un boato senza precedenti, subito seguito da una densa colonna di fumo nero che si è alzata in cielo e che ha attirato l’attenzione di tutti i cittadini. A causarlo, l’esplosione dell’area di carico del deposito di carburante dell’Eni: nelle ultime ore, sono stati identificati altri dispersi ed il numero di vittime è salito.
Dopo la ripresa delle ricerche dei dispersi, questa mattina i Vigili del Fuoco che fin da subito si sono messi a disposizione per la rapida risoluzione dell’emergenza hanno rinvenuto i corpi di due soggetti ieri dati per dispersi. Sale a quattro il numero delle vittime accertate: secondo le prime informazioni, sembra che siano stati ritrovati proprio nell’area della pensilina della zona di carico.
La procura di Prato apre un’indagine
Secondo le prime indiscrezioni, l’esplosione sarebbe stata causata dalla fuoriuscita di un liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. A parlarne è stato anche Eugenio Giani, presidente della regione Toscana: “Le persone decedute sono quelle che con le autocisterne erano nella pensilina”, aggiunge. Nel frattempo, la procura di Prato ha aperto un’indagine per appurare eventuali responsabilità e, in queste ore, ha ascoltato diversi testimoni presenti nella zona al momento dell’esplosione. “Immagino chi era lì a lavorare ed era lì vicino o sotto le infrastrutture di ricarica, quello dev’essere apparso come un inferno. La situazione è indescrivibile” ha detto Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano, non appena è giunto sul luogo dell’esplosione.
Chi sono le vittime
Al momento, le vittime accertate sono 4, sebbene non si escluda che questa drammatica cifra possa salire nelle prossime ore: 9 operai, infatti, sono feriti, uno in modo grave e un decimo risulta ancora disperso. Identificato nella serata di ieri il corpo del 51enne Vincenzo Martinelli, residente a Prato ma originario di Napoli. L’altra vittima identificata nelle ultime ore, invece, potrebbe essere di Bientina, in provincia di Pisa.
Per quanto accaduto a Calenzano, il sindaco ha proclamato due giorni di lutto cittadino. Sono state quindi sospese tutte le attività in programma, è stata chiusa la biblioteca ed anche la piscina comunale, così come il palazzetto dello sport. Mercoledì 11 dicembre, invece, verrà indetta una giornata di lutto regionale in tutta la Toscana.