E’ necessario prestare la massima attenzione alle mail che riceviamo, in apparenza arrivano direttamente dalla Agenzia delle Entrate, ma sono dei fake per carpire i nostri dati sensibili
E’ vero che ricevere un’e-mail dall’Agenzia delle Entrate fa mettere sull’attenti chiunque, ma meglio non lasciarsi prendere da un timore reverenziale senza condizioni e verificare con la dovuta perizia chi è davvero il mittente.
In questi mesi gli italiani stanno infatti ricevendo delle e-mail dall’Agenzia delle Entrate, ma sono fake, diffuse da cybertruffatori per impadronirsi di dati sensibili, per esempio documenti d’identità che poi possono essere utilizzati per compiere una serie di azioni illegali, senza che l’interessato ne venga a conoscenza e, potenzialmente, per svuotare il conto corrente del malcapitato.
La truffa arriva per mail
E’ il classico phishing, una delle minacce informatiche più frequenti, il metodo d’attacco preferito è l’email, ma pare si stia evolvendo anche sui social. L’allarme è stato lanciato dalla stessa Agenzia delle Entrate, costretta a precisare, sul suo sito, che non invia mai per posta elettronica comunicazioni contenenti dati personali dei contribuenti. “L’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di messaggi, rispetto ai quali si dichiara totalmente estranea e ricorda che, in caso di dubbi sull’autenticità di eventuali comunicazioni, si può far riferimento anche ai contatti reperibili sul sito istituzionale o all’Ufficio territorialmente competente” scrive sul sito. “Si raccomanda in questi casi di non cliccare sui link in e-mail, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare il mittente di eventuali comunicazioni”.
Prendere dovute precauzioni
Innanzitutto, potrebbe sembrare banale, ma meglio non tralasciare nulla, è importante controllare che sia tutto scritto in italiano corretto, che non sembri una pessima traduzione, mal copiata. Di solito, informa il portale pmi, l’indirizzo del mittente compare come: dc.liquidazione5.noreply@pec.agenziaentrate.it. Non è difficile essere ingannati, arriva anche via pec, evidentemente per sembrare più affidabile. Ancora sul sito dell’Agenzia delle entrate specificano che le e-mail in questione, caratterizzate da senso di urgenza ed errori ortografici, presentano i seguenti tratti distintivi: Nel campo mittente è presente il nome del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ma l’indirizzo e-mail fa parte del dominio @gmail.com (potrebbe trattarsi anche di un altro dominio di posta non istituzionale). L’oggetto potrebbe presentare termini come “Fattura”, “Urgente”, “Richiesta di pagamento”. Nel corpo del messaggio viene avanzata una insolita richiesta inerente un pagamento urgente da effettuare all’Estero. In genere i messaggi arrivano via mail, ma anche per Sms, WhatsApp o per telefono, con prefissi italiani o esteri. Tali comunicazioni spesso contengono documenti che possono sembrare autentici, riportando i loghi del Fisco italiano e recapiti che sembrano autentici. La raccomandazione è quindi di non aprire nessun link ed eventualmente contattare l’ufficio territoriale competente.