Fax rotto, imputato non sa del processo: il Tribunale non fa sconti

Fax rotto, imputato non sa nulla del processo: poco importa per il Tribunale che non fa assolutamente sconti

Per via di un fax rotto non ha mai ricevuto la notifica di citazione in giudizio. L’imputato, infatti, avrebbe dovuto presentarsi dinanzi alla Corte di Appello di Perugia, ma così non è stato. “Vittima” un uomo di 50 anni della città umbra che ha ricevuto ugualmente la condanna in appello. Il tutto dopo nove udienze e con nove diversi difensori d’ufficio. Dopo aver saputo (in ritardo) di quello che era già successo ha immediatamente presentato ricorso in Cassazione, ma non c’è stato nulla da fare visto che era stato respinto.

Condannato in appello
La decisione del giudice per l’imputato (Pixabay Foto) Cityrumors.it

Come annunciato in precedenza la colpa è tutta di un fax rotto. Sì, un guasto alla macchina. Così si è giustificato l’uomo che, ai giudici, ha affermato di non aver mai ricevuto la notifica di comunicazione per questo tipo di problema che gli è costato molto caro. Allo stesso tempo ha affermato di non aver “avuto effettiva conoscenza della celebrazione del giudizio, stante la constatata inidoneità del servizio fax utilizzato dal difensore di fiducia e nonostante la celebrazione di nove udienze con nove difensori di ufficio diversi”.

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Una vicenda che è stata raccontata dal sito “Perugia Today” e che ha fatto inevitabilmente il giro della città ma anche del Paese. Per la stessa Cassazione, però, il ricorso è inammissibile. Lo ha precisato con un comunicato: “Alla inidoneità del fax a ricevere le notifiche, si deve ribadire che è onere del difensore comunicare tempestivamente all’autorità giudiziaria eventuali cause che possano influire sulla regolarità della notifica a mezzo fax, funzionale alla corretta instaurazione del giudizio”.

Condannato in appello
Avvocato ha fax rotto, imputato viene condannato in Appello (Ansa Foto) Cityrumors.it

Per la Suprema Corte non “sussiste” il requisito dell’ignoranza incolpevole di questo procedimento. Anzi, risulta che è stato il “ricorrente a non adempiere agli oneri di diligenza generati dalla conoscenza dell’esistenza del processo”. Conclusione? La condanna è stata confermata e consiste nel pagamento delle spese processuali. Non solo: nelle Casse delle ammende dovranno finirci ben 3mila euro.

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