Fratelli d’Italia riscrive la storia: “Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta”. Forza Italia insorge.
Nel trentennale di Alleanza Nazionale, celebrato con un convegno al Senato, l’attenzione si è spostata su una polemica interna al centrodestra. A scatenare il dibattito sono state le parole di Giovanni Donzelli, esponente di Fratelli d’Italia, che ha offerto una lettura inedita dell’ascesa della destra italiana, ridimensionando il ruolo di Silvio Berlusconi.
“Non è stato Berlusconi a far crescere la destra. Gli italiani si stavano già dividendo tra destra e sinistra nel 1993, la svolta era in atto. Il Cavaliere ha messo il cappello su un fenomeno già in corso”, ha dichiarato Donzelli. Un’affermazione che non è piaciuta agli alleati di Forza Italia, che hanno immediatamente replicato con una nota ufficiale: “Troviamo ingenerose le parole di Donzelli. Senza Berlusconi, Giorgia Meloni oggi non sarebbe a Palazzo Chigi.”
FdI e FI: si dividono la storia a destra
L’uscita di Donzelli, che intendeva sottolineare il ruolo autonomo della destra post-MSI e il peso della svolta di Fiuggi, ha finito per riaccendere vecchie tensioni con gli ex alleati di governo. Secondo FI, è impossibile negare il ruolo fondamentale di Berlusconi nella costruzione del centrodestra moderno e nella sua capacità di portare al governo una coalizione un tempo marginalizzata.
Da Fratelli d’Italia, però, la linea sembra chiara: Meloni e il suo partito vogliono affrancarsi definitivamente dall’ombra di Berlusconi e ribadire che la loro ascesa è stata indipendente da Forza Italia.
Una tensione che potrebbe riemergere anche nei prossimi appuntamenti elettorali, in un centrodestra sempre più sbilanciato verso la leadership meloniana e con FI ridotta ormai a un ruolo di comprimario.