Un ‘no’ secco e diretto della federazione alla possibile partecipazione degli atleti transgender a ogni competizione internazionale
Il tema dei transgender negli sport è uno dei più delicati del momento. Il timore di poter infastidire la sensibilità delle persone è la prima preoccupazione che allontana la questione da una soluzione definitiva. Da una parte c’è chi fa finta di nulla, per evitare di finire al centro delle critiche, e dall’altra chi, invece, al silenzio preferisce l’azione e si disinteressa delle possibili conseguenze. Tra questi rientra la Federazione Internazionale del Netball, la quale ha scelto di seguire una nuova linea politica che bandisce i giocatori transgender dalle competizioni internazionali. Questa volontà, spiegata nel comunicato ufficiale, ha come scopo quello di garantire una competizione sicura ed equa.
Ma cos’è il Netball? E perché ha avuto bisogno di questa norma? La risposta sta nelle origini di questo sport. Si tratta principalmente di un’attività praticata dalle donne, motivo per cui una differenza di genere – anche se ridotta – potrebbe fare, a detta loro, maggiormente la differenza nel risultato finale. Questa disciplina, che richiede atletismo e fisicità, è molto simile al basket. Sul campo si dispongono due squadre composte da sette elementi che hanno come obiettivo comune quello di mettere la palla all’interno di un canestro particolare, dotato del solo cesto con la rete e privo del tabellone.
I dettagli di questa presa di posizione sono stati rivelati nella nota pubblicata dalla stessa federazione sul proprio sito: “A seguito di un esame dettagliato della scienza e della consultazione con esperti e membri, si è stabilito che il netball femminile a livello internazionale è un’attività influenzata dal genere e che è necessaria una politica per garantire l’equità e la sicurezza a questo livello del nostro sport“. Ricerche che – sottolineano – hanno portato a prove che non offrono altra via d’uscita: “suggeriscono fortemente che vi sia un vantaggio fisico mantenuto in seguito alla soppressione dei livelli di testosterone in coloro che hanno sperimentato i vantaggi biologici del testosterone in qualsiasi momento della vita“.
Questa svolta netta è la conseguenza di un movimento che già con il cricket, il ciclismo, l’atletica e il nuoto aveva inasprito il loro punto di vista sulla partecipazione dei transgender. La decisione nel mondo del Netball, in questo caso, è ancora più diretta verso l’esclusione totale, per quanto ha lasciato a ogni federazione nazionale la possibilità di modificare o addirittura non applicare queste linee guida, a patto che ne vengano stabilite delle proprie. Non sono mancate, comunque, le proteste che hanno spinto la WN a fare un leggero passo indietro e introdurre una valutazione annuale dell’argomento: “World Netball è impegnato in un processo decisionale basato sull’evidenza e si impegna a valutare qualsiasi prova emergente che riguardi elementi della politica“.
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