L’anno deve ancora finire, ma i numeri sui femminicidi sono impressionanti. L’ultimo è avvenuto alla periferia di Gravina in Puglia
Una vita dedicata alla famiglia (e al lavoro) interrotta in un pomeriggio di ottobre. A Gravina in Puglia, provincia di Bari, si è ancora sconvolti per quanto successo nella giornata di lunedì 7 ottobre. Una donna di 60 anni è stata uccisa dal marito per motivi che ancora devono essere assolutamente chiariti.
“Mi voleva uccidere“, le ultime parole di Maria Arcangela Turturo prima di morire. E gli inquirenti hanno immediatamente arrestato il marito 65enne con l’accusa di omicidio volontario premeditato. I punti da accertare in questa vicenda sono ancora diversi e per questo le indagini proseguiranno nei prossimi giorni.
Femminicidio Gravina in Puglia: la ricostruzione
Quanto successo a Gravina in Puglia è al vaglio degli inquirenti. La donna, come raccontato da Leggo, nei giorni scorsi aveva svelato ad una delle sue figlie che prima o poi quel marito violento l’avrebbe uccisa. Un presentimento che purtroppo si è trasformato in realtà nel pomeriggio del 7 ottobre.
L’uomo si è scagliato con violenza sulla moglie in strada. Le ha rotto le osso della cassa toracica, l’ha strozzata a mani nude e ha anche tentato a darle fuoco. “Ma che stai facendo?“, le sue parole prima di tentare una fuga da questo destino crudele. L’intervento dei sanitari, il trasporto d’urgenza in ospedale nella speranza di salvarle la vita. Ma le condizioni da subito sono sembrate molto gravi e non c’è stato niente da fare. La donna è morta poco dopo il suo arrivo al nosocomio. Prima del decesso, però, ha raccontato agli inquirenti come è andata confermando l’intenzione del marito di ucciderla. Parole che hanno fatto scattare l’accusa di omicidio volontario premeditato.
Femminicidi in Italia: numeri allarmanti
Il caso di Gravina in Puglia è solo l’ultimo di una lunga serie di femminicidi in Italia. Siamo a 84 donne uccise in questo 2024, ma il numero sembra essere destinato ad aumentare. Si è iniziato proprio il 1° gennaio con la morte di Rosa D’Ascenzo e si è proseguito con diverse donne morte (tra loro anche i casi di Manuela Petrangeli e Maria Campai).
Una vera e propria emergenza a cui non si riesce a trovare una soluzione. Le misure messe in campo in questi anni dai governi non hanno dato gli effetti sperati e i dati confermano la necessità di intervenire ancora per provare a mettere fine a tragedie che ormai sono all’ordine del giorno.