Riforma Figc: più potere alla Serie A, ma le divisioni tra i club rischiano di compromettere l’equilibrio interno.
La riforma della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) ha fatto un passo significativo nella direzione di un maggiore rafforzamento della Lega Serie A, ma non senza suscitare polemiche e divisioni tra i club. Dopo una lunga attesa e discussioni serrate, l’assemblea ha approvato il piano che ridisegna gli equilibri interni della governance calcistica italiana, ma il processo non è stato privo di contrasti.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’aumento del peso della Lega Serie A all’interno della Figc. La Lega passa infatti dal 12% al 18% dei voti, acquisendo anche un diritto di veto nelle decisioni più importanti e un consigliere in più nel Consiglio Federale. Questa riforma è destinata a dare alla Serie A un ruolo centrale nelle dinamiche calcistiche del Paese, ma il sostegno a questa proposta non è stato unanime tra i club.
Riforma FIGC: l’Equilibrio interno come chiave del futuro
La riforma è passata grazie ai voti favorevoli di una parte dei club, ma non senza una forte opposizione. Il fronte dei club contrari alla riforma, guidato dal presidente della Lazio Claudio Lotito, ha visto l’opposizione di 8 società, mentre altre 12 si sono astenute, non esprimendo un giudizio definitivo. Questa spaccatura evidenzia le divergenze in seno alla Serie A, con alcune società che temono che l’aumento del potere della Lega possa concentrarsi troppo sui grandi club e marginalizzare quelli di dimensioni più contenute.
Il nodo centrale riguarda la governance e la distribuzione del potere, con i club più piccoli preoccupati che l’aumento del potere della Lega Serie A possa portare a una gestione più orientata agli interessi delle squadre più ricche e potenti. La riforma, infatti, sembra accentuare l’influenza dei club più blasonati, ma non è ancora chiaro come questa nuova distribuzione di poteri impatterà concretamente sullo sviluppo del calcio italiano.
Nonostante le tensioni, il passo più significativo della riforma potrebbe risiedere nella necessità di trovare un equilibrio interno per la Serie A. La qualità della competizione, infatti, non dipende solo dal numero di grandi squadre, ma anche dalla capacità di mantenere una competitività che coinvolga tutte le società. L’idea è che l’aumento dei poteri della Lega possa garantire una gestione più stabile e più efficiente del campionato, con l’obiettivo di risolvere alcune problematiche strutturali che da anni affliggono il calcio italiano.
La riforma della Figc , segue la strada tracciata da Mulè di Forza Italia. Ridistribuire i pesi elettorali e di rappresentanza all’interno del Consiglio Federale. Solo 8 coloro i quali hanno votato contro.
Figc: le Elezioni per il nuovo Presidente della Lega
Una delle prossime tappe decisive sarà l’elezione del nuovo presidente della Lega Serie A, che si terrà tra la fine di quest’anno e il mese di gennaio. Attualmente, il presidente in carica, Lorenzo Casini, ha già fatto sapere di avere intenzione di ricandidarsi. La sua rielezione potrebbe segnare una continuità nella gestione della riforma, ma non è escluso che altre figure emergano nel dibattito per guidare la Lega in questa nuova fase.