Gli scienziati mondiali calcolano l’intervallo simbolico dalla mezzanotte finale in base ad alcuni parametri ben precisi, dalle minacce globali, alle guerre nucleari fino alla crisi climatica
Dal 1947 il Bullettin of the Atomic Scientits indica simbolicamente il tempo a disposizione prima di catastrofi irrimediabili causate da conflitti e altre minacce. E il Doomsday Clock, l’orologio del Giorno del Giudizio, è un orologio simbolico che indica, in minuti o secondi, quanto resta da vivere al mondo intero. Nel 2022 era di oltre 100 secondi, ma per il 2024 il pool di scienziati ed esperti ha calcolato che ce ne rimangono ancora meno.
Fu creato nel 1947, durante la Guerra Fredda, l’orologio dell’Apocalisse, scandisce il tempo che l’umanità ha ancora davanti a sé per evitare una catastrofe dovuta alle armi nucleari o ai cambiamenti climatici e questo particolare orologio viene aggiornato ogni anno. Nel 2019 era stato stabilito che all’umanità restavano appena due minuti per evitare una catastrofe, proprio come era accaduto nel 2018 e nel 1953.
“It’s the End of the World as We Know It (And I Feel Fine)” cantava il gruppo americano dei R.E.M nel lontano 1991. Michael Stipe e compagni avevano scritto questa canzone ispirandosi alla trasmissione “La guerra dei mondi” di Orson Welles e alle reazioni da essa suscitate. E secondo il Doomsday Clock, cioè quell’orologio dell’apocalisse che simbolizza con la mezzanotte la fine dell’umanità, aggiornato ogni anno dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists, mancherebbero soltanto 90 secondi proprio alla fine del mondo. Una distruzione totale già segnalati nel 2023, sulla scia della pandemia, della crisi climatica, della guerra tra Russia e Ucraina e tutte le relative minacce nucleari seguite, alle quali si aggiunge quest’anno anche il conflitto in Medio Oriente e le crescenti tensioni ai confini tra Nato e Mosca. Insomma se fino allo scorso anno di secondi ne mancavano 100, oggi è stato calcolato che ci siamo avvicinati di altri 10 secondi alla fine.
Fondato nel 1945 da Albert Einstein e da scienziati dell’Università di Chicago coinvolti nel progetto Manhattan, il Bollettino degli scienziati atomici nacque sull’onda emotiva del disastro nucleare di Hiroshima e Nagasaki. Ma è dal 1947 che l’orologio dell’Apocalisse, regolato ogni anno dal Bollettino degli scienziati atomici, scandisce il tempo simbolico a disposizione dell’uomo per evitare la catastrofe globale. Al suo esordio segnava 7 minuti alla mezzanotte. Il periodo più intenso è stato sicuramente quello della Guerra Fredda, ma c’è da registrare un peggioramento continuo nel countdown verso la distruzione totale. L’intento dei creatori è infatti proprio quello di sensibilizzare il pubblico sui pericoli esistenziali posti dalle nostre stesse invenzioni, principalmente dalle armi nucleari e dal cambiamento climatico, e sostenere azioni volte a mitigare queste minacce e garantire un futuro più sicuro per l’umanità. Oggi il countdown è stato fatto fermare a questi simbolici 90 secondi, con le guerre in corso in Ucraina, a Gaza e in altri contesti a preoccupare gli scienziati, anche perché rischiano di alimentare una “escalation nucleare“.
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