Fuggito da Gaza per arrivare in Italia, l’avvocato palestinese Raji Sourani promette: “Porterò Israele davanti a corte dell’Aia, quello che fanno è genocidio”
Il suo obiettivo è chiaro: quello di portare Israele in tribunale, magari davanti alla Corte Internazionale di Giustizia. Questo è il desiderio di un avvocato. Non uno qualunque, ma del capo di una squadra di legali che è riuscito a scappare da Gaza. Vuole accusare gli israeliani di genocidio. Ne è convinto Raji Sourani, avvocato palestinese, che ha organizzato la sua squadra per il “Palestinian Centre for Human Rights“.
E’ stato uno dei pochi fortunati a lasciare Gaza insieme alla sua famiglia. Nel mese di febbraio è entrato in Egitto. Afferma di aver visto la morte in faccio quando è riuscito a scappare da un attacco aereo nemico. In questo momento si trova in Sicilia, precisamente a Messina, anche se la mente non può non andare alla sua terra. Ad accoglierlo il collega italiano Triestino Mariniello: entrambi lavoreranno al caso per la Cig.
Sourani ne ha parlato nel corso di una intervista rilasciata ai microfoni di “Al Jazeera” in cui ha rivelato di aver raccolto moltissime testimonianze dei diritti umani da parte di Israele prima dell’inizio del conflitto (datato 7 ottobre). Queste sono alcune delle sue parole: “Vogliamo umanizzare coloro che sono stati privati della loro umanità. Alcune delle vittime che rappresenteremo all’Aia sono Hind Rajab, uccisa in macchina con i suoi zii e cugini all’età di sei anni, e Nour Naser Abu al-Nour, un nostro collega avvocato“.
Non manca solo il cibo e la sicurezza a Gaza, per Sourani anche il tempo: “Ciò che è ancora più preoccupante è che anche le persone che documentano gli orrori stanno morendo cancellando le prove di quello che sta accadendo. Il mondo sta osservando Israele andare oltre le leggi sui diritti umani. Dobbiamo accelerare“. Non si tratta affatto della prima volta che presenta la documentazione alla Corte penale contro Israele, ma in quella occasione (nel 2021) non ottenne successo.
Gli avvocati hanno invitato i cittadini di Messina in una riunione al “Salone delle Bandiere” per fare il punto della situazione. Quasi 300 sono coloro che hanno accettato l’invito e si sono recati sul posto. Ricordiamo che, in tutto questo, il governo italiano aiuta Israele con invio di armi. Anche se, allo stesso tempo, condanna i feroci e barbari attacchi del loro esercito contro i civili palestinesi.
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