Funerali Papa Francesco, Putin non c’è per paura di arresto, ma non sarebbe successo. E scoppia il caso

Il presidente russo, dopo quello di Giovanni Paolo II, non sarà presente nemmeno questa volta ma la sua assenza nasce da un caso

Vladimir Putin non sarà presente a San Pietro per i funerali di Papa Francesco. Si sapeva, era scontato, ma dietro a questa sua assenza sta nascendo un caso tutto politico. Al posto del presidente della Russia ci sarà la ministra della Cultura Olga Ljubimova a rappresentarlo. A prendere questa decisione è stato Putin, anche perché da quando è scoppiata la guerra con l’Ucraina nel febbraio 2022, l’Unione europea ha imposto sanzioni e la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di cattura per lo stesso Putin.

Vladimir putin
Funerali Papa Francesco, Putin non c’è per paura di arresto, ma non sarebbe successo. E scoppia il caso (Ansa Foto) Cityrumors.it

Nelle ultime ore sta emergendo un fatto particolare, ovvero che il presidente russo sarebbe potuto venire in Italia perché non rischiava nulla. E come mai, si stanno chiedendo in tanto, visto che su di lui c’è un mandato d’arresto emesso dal Tribunale penale internazionale per crimini contro l’umanità commessi in Ucraina e che risulta essere valido in tutti gli stati Europei che hanno aderito alla Cpi, ovvero la Corte Penali Internazionale.

Quello che sta emergendo è che in realtà il mandato di cattura in Italia non avrebbe alcuna efficacia, soprattutto in questo momento perché, a quanto sembra, il ministero della Giustizia, ovvero Nordio in persona, non avrebbe mai trasmesso alla Corte d’appello di Roma il mandato di cattura che è stato emesso direttamente prima nel 2023 e poi nel 2024 dalla Corte penale dell’Aia.

L’assenza di Putin solleva un caso politico contro Nordio: arriva l’interrogazione parlamentare

Ed è per questo che non sarebbe successo nulla, ma Putin, che evidentemente sapeva, non avrebbe corso alcun rischio. E quello che sta venendo a galla è che sarebbe una situazione molto simile a quanto si è verificato con il il presunto assassino e torturatore libico Almasri, arrestato, poi rilasciato e per decisione del ministero che non aveva trasmesso gli atti del mandato di cattura dell’Aia, rimandato ed espulso in Libia.

A sollevare il caso e a depositare una interrogazione parlamentare che farà discutere è Benedetto Della Vedova di +Europa che si rivolge direttamente a Nordio, chiedendo “se può confermare di aver debitamente e tempestivamente trasmesso i mandati di arresto – emessi dalla Cpi nel marzo 2023 e giugno 2024 nei confronti di Putin e di altre autorità russe – alla Procura Generale di Roma, per ulteriore inoltro alla Corte d’Appello, al fine di renderli esecutivi in ottemperanza agli obblighi derivanti dallo Statuto di Roma di cui l’Italia è Stato Parte“.

I preparativi a San Pietro
L’assenza di Putin solleva un caso politico contro Nordio: arriva l’interrogazione parlamentare (Ansa Foto) Cityrumors.it

A sollevare il caso e a presentare l’interrogazione parlamentare è il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova, con un documento firmato anche dal deputato Riccardo Magi, nel quale si rocorda che l’Italia in qualità di Stato parte dello Statuto di Roma “accetta la giurisdizione della Corte sui crimini di genocidio, contro l’umanità, e di guerra“.

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