I furti di identità online sono ormai all’ordine del giorno. Difendersi da questi tentativi ci mette al riparo da brutte sorprese anche nella vita reale
Ormai, ovunque andiamo, sono tutti pronti a chiederci dati personali, così come nulla fosse, e nomi e numeri di telefono girano tutto il mondo. A volte, forse per consolarci, diciamo “ma cosa vuoi che ci facciano alla fine con quattro informazioni”. Certo la finalità della maggior parte di truffe è l’accesso al nostro conto corrente, ma servono comunque tutti i dati, meno ne facciamo andare in giro meglio sarà.
Attraverso l’utilizzo di queste informazioni, infatti, i criminali possono compiere atti illeciti a nostro nome. Per esempio, effettuare acquisti online, avere accesso a informazioni sanitarie o finanziarie, accendere mutui, o appunto addebitare persino le bollette.
In questo periodo, anche per via del recentissimo passaggio dal regime di mercato tutelato dell’energia a quello libero, si sono registrate moltissime segnalazioni di truffe legate a proposte e contratti con i fornitori di energia. Infatti, ormai usiamo internet per fare qualsiasi cosa e ci serviamo quotidianamente di vari servizi informatici, per questo il furto di identità rappresenta una minaccia sempre più diffusa. La tecnologia ha semplificato molti aspetti della vita, ma l’ha anche resa più vulnerabile. Le probabilità essere vittime di “un reato perpetrato dall’autore di un attacco che utilizza la frode o l’inganno per ottenere informazioni personali o sensibili da una vittima e utilizzarle in modo illecito per agire a nome del malcapitato” sono quindi notevolmente aumentate e ogni giorno diventano sempre più frequenti.
Capita ormai di frequente che arrivino bollette riferite a contratti mai stipulati, ad esempio una signora di Perugia, come conferma il Codacons Umbria, si è vista recapitare delle bollette a suo nome perché risultava titolare di un’utenza sconosciuta di Bologna. O ancora un signore ha ricevuto degli addebiti sul proprio conto corrente relativi a un’utenza, poi verificata, con nome di battesimo errato. Ciò che emerge dai dati del Codacons è che spesso le telefonate arrivano da posti molto lontani, come Venezuela, Cina e altri Stati dell’Est.
Se siamo noi a voler stipulare un contratto al telefono, magari per sfruttare un’offerta, ricordiamoci che i contratti vocali registrati hanno la stessa validità di un contratto firmato. Vediamo allora cosa possiamo fare per tutelarci, sia per non rilasciare dati personali a persone di dubbia provenienza sia per non concludere contratti che potrebbero rivelarsi delle vere truffe. Prima di tutto è necessario verificare che l’indirizzo https che stiamo utilizzando abbia il simbolo del lucchetto. Poi dobbiamo cercare di risalire al numero che ci sta chiamando, ma in ogni caso, non dobbiamo comunicare mai i nostri dati fiscali o il codice POD, per l’energia elettrica, e PDR per la fornitura del gas. Inoltre, bisogna alzare le antenne dell’attenzione se la proposta diventa eccessivamente pressante, di solito questo è un elemento che suggerisce un pericolo e fa pensare proprio a una truffa, o quantomeno a condizioni poco vantaggiose. Infine, fondamentale, prima di concludere un contratto, chiedere di ricevere via email le condizioni economiche e alla fine contattare il provider per chiedere conferma dell’offerta ricevuta, tenendo presente che ci si può avvalere del diritto di ripensamento, ossia il diritto a effettuare il recesso in modo gratuito entro i 14 giorni successivi alla data di sottoscrizione del contratto.
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