Poche ore fa tre distinti attacchi di Israele hanno colpito una scuola a Gaza City, uccidendo tra le 90 e le 100 persone.
Come confermato dalla protezione civile di Gaza tramite il portavoce Mahmoud Basal, il bombardamento ha preso di mire la scuola Al-Tabai’een, nella zona di Al-Sahaba. “Un orribile massacro. – ha detto Basal – Gli equipaggi stanno cercando di controllare il fuoco per recuperare i corpi dei martiri e soccorrere i feriti”. L’esercito israeliano (Idf) ha confermato il raid spiegando che l’aeronautica “ha colpito con precisione i terroristi di Hamas che operavano all’interno di un centro di controllo e comando nella scuola Al-Tabai’een e situato accanto alla moschea a Daraj Tuffah, che viene usata come rifugio dai residenti di Gaza City”.
Secondo Tel Aviv, insomma, la struttura era divenuta un centro di controllo e comando. Ed era utilizzata come nascondiglio dei terroristi e dei comandanti di Hamas. Da lì venivano pianificati numerosi attacchi contro i militari israeliani e lo Stato di Israele. Ieri, invece, in un attacco nel sud del Libano, nella città di Ain al-Hilweh, nei pressi di Sidone, Israele ha ucciso il funzionario di Hamas Samer al-Hajj. Quest’ultimo risiedeva in un campo profughi palestinese e l’attacco ha ferito anche due civili. Secondo l’Idf al-Hajj era il responsabile del reclutamento e dell’addestramento di terroristi per attaccare Israele.
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L’esercito israeliano sta inoltre effettuando operazioni attorno a Khan Yunis, la città meridionale di Gaza. Da qui i soldati si erano ritirati ad aprile dopo mesi di aspri combattimenti con Hamas. L’Idf ha emesso un ordine di evacuazione. I cittadini sono già stati sfollati 15 volte dall’inizio della guerra. L’ufficio umanitario delle Nazioni Unite ha stimato che almeno 60.000 palestinesi potrebbero essersi spostati verso la parte occidentale di Khan Yunis nelle ultime 72 ore.
Yahya Sinwar nuovo leader di Hamas
Hamas, intanto, ha scelto il suo nuovo leader politico dopo l’uccisione di Ismail Haniyeh, avvenuta lo scorso 31 luglio a Teheran. Si tratta di Yahya Sinwar, 62 anni, nato a Khan Yunis, nel sud della Striscia. Fino al 2011 ha trascorso 22 anni nelle carceri israeliane. Le Brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas, ieri hanno giurato fedeltà al nuovo leader del movimento palestinese. Gli Stati Uniti, dopo mesi dall’approvazione del finanziamento da parte del Congresso, sono ora pronti ad erogare 3,5 miliardi di dollari a Israele per l’acquisto di armi e attrezzature militari Usa.
Israele, infine, ha accettato di riprendere i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, su richiesta dei mediatori internazionali, a Doha in Qatar o al Cairo in Egitto il 15 agosto. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, come risultato di un’intensa attività diplomatica. L’annuncio fa seguito all’affermazione dell’Iran secondo cui Israele vuole diffondere la guerra in Medio Oriente, nonché alle ripetute accuse da parte di funzionari di Hamas, e anche di alcuni analisti e critici israeliani secondo cui Netanyahu starebbe prolungando il conflitto per suoi personali obiettivi politici.