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Gelo tra le mogli di Zelensky e Navalny: scoppia un caso diplomatico

La moglie del leader ucraino e la vedova dell’oppositore di Vladimir Putin hanno rifiutato di incontrarsi in un incontro pubblico: le cause del grande gelo

Una doppia assenza che fa discutere e che è destinata ad allargare una distanza già ampiamente dilatata. Due dei simboli più alti e riconosciuti, nella lotta contro Vladimir Putin ed il Cremlino, non riescono ad unire le loro forze. E nelle ultime settimane hanno ulteriormente allargato le loro distanze. La moglie di Volodymyr Zelensky e di Alexei Navalny hanno deciso di non incontrarsi, confermando le voci di un rapporto deteriorato, nonostante l’obiettivo comune.

La moglie di Volodymyr Zelensky e la vedova di Navalny ai ferri corti: è gelo tra le due donne – Cityrumors.it

Distanze incolmabili, figlie di alcune scelte del passato, impediscono alle due parti di unire le forze. Le due donne non si amano e le parti che rappresentano, non fanno altro che acuire le differenze. Nonostante Navalny sia stato il primo e più veritiero avversario politico di Putin, l’Ucraina e tutto il governo di Kiev, non hanno mai apprezzato alcune sue prese di posizione. E le recenti dichiarazioni di alcuni responsabili politici ucraini, successive alla morte del politico russo, hanno contribuito ad allargare le distanze.

L’occasione per un incontro era arrivata da un invito comune arrivato dalla Casa Bianca. Biden aveva chiesto a Olena Zelenska (46 anni) e Yulia Navalnaya (47 anni), di partecipare al discorso sullo stato dell’Unione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Ma entrambe hanno deciso di declinare l’invito. La moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la vedova del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny si sarebbero dovute sedere al fianco della first lady Jill Biden, ma secondo fonti del quotidiano ‘The Washington Post’ ciò avrebbe causato “enorme disagio”, tanto da spingerle a rifiutare l’invito.

Zelensky e Navalny, obiettivi comuni, ma distanze incolmabili

Zelenska e Navalnaya sono entrambe considerate simboli della resistenza contro il presidente russo Vladimir Putin, ma non sono mai state sulla stessa lunghezza d’onda. Entrambe hanno trovato una scusa per non poter partecipare a uno dei discorsi politici internazionali più seguiti dell’anno. Secondo fonti del ‘Washington Post’, la potenziale presenza di Navalnaya ha causato “disagio” tra gli ucraini. Sebbene Navalny fosse un critico di Putin che combatteva apertamente la corruzione nella società russa, era visto con un certo scetticismo in Ucraina. Tutto nascerebbe dalla sua visione dell’annessione della Crimea alla Russia. E le dichiarazioni che ne seguirono. Nel 2014, quando Mosca portò avanti la sua politica di annessione, Navalny (che per metà era ucraino), dichiarò che si trattava di “un’azione illegale da parte della Russia”, ma ha anche affermato che la Crimea sarebbe rimasta sotto il controllo russo per il prossimo futuro. Durante le elezioni presidenziali del 2018, suggerì la realizzazione di un referendum da svolgere in Crimea e che chiarisse in maniera definitiva lo status della regione. Accompagnò però questo proposito con una dichiarazione che non venne gradita dal popolo ucraino: secondo Navalny ci sarebbero voluti anni e il passare di numerose generazioni, prima di chiudere in modo definitivo la questione.

La vedova di Navalny, morto in una prigione siberiana – Cityrumors.it

Il dietrofront di Navalny e la freddezza dell’Ucraina

Navalny cambiò opinione nel febbraio del 2022, all’inizio dell’invasione russa. In quel caso, dal carcere nel quale era rinchiuso, disse che  il territorio dell’Ucraina comprendeva tutto ciò che si trovava all’interno dei suoi confini dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, compresa la Crimea. Ma a quel punto, l’opinione pubblica ucraina si era già rivoltata contro di lui. Ma anche da parte di Navalny e dei suoi più stretti collaboratori, c’è stato del malcontento nei confronti del governo ucraino: dopo la  morte del leader dell’opposizione, rimasto vittima in una colonia penale siberiana, i seguaci di Navalny si aspettavano una presa di posizione diversa. Kyrylo Budanov, capo del servizio di intelligence militare ucraino GUR, ha adottato la retorica del Cremlino, affermando che Navalny è morto per cause naturali. Il team di Navalny lo ha poi accusato di diffondere disinformazione russa. 

Zelenska ha declinato l’invito della Casa Bianca, affermando che non sarebbe stata presente a causa di impegni personali già studiai e non cancellabili. Il Governo ucraino ha parlato di “eventi precedentemente programmati, tra cui una visita a Kiev con i bambini di un orfanotrofio. La first lady purtroppo non è in grado di partecipare all’evento”, ha detto la sua amministrazione. Navalnaya ha invece rifiutato la presenza negli Stati Uniti, parlando di stanchezza fisica e mentale dopo la morte ed il funerale del marito. “Yulia è stata  invitata e ha preso in considerazione l’idea di andare”, ha detto la sua portavoce. “Ma suo marito è morto solo due settimane fa. Ha viaggiato per tutto questo tempo. Oggi è il primo giorno che è a casa. Come ogni essere umano, ha bisogno di tempo per riprendersi. E anche se apprezza l’invito, ora ha bisogno di prendersi un po’ di tempo per recuperare le forze”.

Olena Zelenska, moglie del leader ucraino – Cityrumors.it

L’Ucraina si mantiene neutrale tra Biden e Trump

Secondo quanto riferito dalla stampa statunitense, la Casa Bianca una volta appreso dell’assenza di Yulia Navalnaya, non avrebbe informato Kiev. D’altro canto l’Ucraina ha approfittato della situazione per mantenere posizione neutrale, in vista delle prossime elezioni statunitensi. L’obiettivo di Zelensky, in questa fase storica e particolarmente delicata, è di non avvicinarsi troppo al presidente Biden e ai democratici. Zelensky non vuole inimicarsi troppo i repubblicani nella speranza che approvino comunque un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina. E non vuole nemmeno bruciare i ponti con Donald Trump, nel caso in cui riuscisse a diventare di nuovo presidente dopo le elezioni di novembre. Ha timore che gli Stati Uniti possano rivedere la loro presenza e l’appoggio incondizionato all’Ucraina. Zelensky e i responsabili militari di Kiev hanno già lamentato i ritardi nell’arrivo degli aiuti militari promessi: ritardi che avrebbero costretto le truppe ucraine a perdere terreno in alcune zone sensibili.  Guardano con attenzione e apprensione alle prossime elezioni statunitensi: con la speranza che Washington non modifichi il suo appoggio all’Ucraina ed un piano di azione che fino ad oggi ha permesso all’esercito di Kiev di resistere agli attacchi di Mosca.

Paolo Colantoni

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